Stiamo guardando con occhi rivolti al futuro al grande lavoro che ha svolto Franco
Basaglia“. Con queste parole Peppe Dell’Acqua ha aperto il discorso di ringraziamento
per il conferimento del Premio Nonino 2014, visibilmente emozionato. “Questo premio
va a tantissime persone, potrei dire cinquecento nomi e ancora cinquecento, e cinquecento
ancora e non basterebbero. Va a tutti coloro che hanno condiviso una battaglia che non è
stata mai facile, né una strada in discesa, né priva di dubbi, di contraddizioni, di fatiche.”
Tra questi un riferimento esplicito è all’amico Franco Rotelli, divenuto direttore del
Dipartimento di Salute Mentale di Trieste in seguito alla morte prematura di Basaglia. Ma il
suo pensiero più caro e sentito va a coloro che vivono in prima persona l’esperienza del
disturbo mentale. “Mi hanno permesso di ‘entrare nella loro casa’ – dice Dell’Acqua – e di
condividere con me la loro storia. Questo è stato il più grande insegnamento che io abbia
mai potuto ricevere in questi anni.” Il Premio Nonino arriva nell’anno del viaggio di Marco
Cavallo al fianco di StopOpg, iniziativa che ha riportato all’attenzione dell’opinione
pubblica e delle alte sfere della politica il dramma degli Opg. “Abbiamo viaggiato per tutta
l’Italia trainati dal possente cavallo azzurro che non ha mai smesso di correre, di ferirsi, di
parlare e che questa volta sentiva l’urgenza di andare a trovare quel quasi migliaio di
persone che vivono nei sei manicomi giudiziari che ci sono ancora in Italia”, racconta
Dell’Acqua. “Liberare l’Italia dalla stupidità delle psichiatrie della pericolosità. Dalla stupidità
e dall’insensatezza dell’istituzione”, questo il motto e la sfida di Marco Cavallo. “Sono
ancora milioni nel mondo le persone che, a causa dell’ideologia della malattia mentale e di
una scienza senza fondamenti, subiscono l’esclusione e l’emarginazione, e perfino perdono
la vita per questo”, prosegue Dell’Acqua. A queste parole si aggiunge poi il timore che
venga perso il grande patrimonio di conoscenze e di esperienze, nell’odierna dimensione di
grande smemoratezza del nostro Paese. E di qui l’impegno, ribadito, da Peppe Dell’Acqua a
fare tutto il possibile, anche materialmente, “affinché questo premio possa servire ad
alimentare, produrre e riprodurre conoscenza per le generazioni più giovani che si
avvicinano a questo mestiere e che rischiano di perdere l’entusiasmo, la curiosità e la
voglia di esserci a causa dell’orrenda realtà che a volte si ritrovano davanti.”
di Anita Eusebi e Michela Rondi
fonte: http://www.news-forumsalutementale.it
link: http://www.news-forumsalutementale.it/con-gli-occhi-rivolti-al-futuro-video/
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