Amo questo tuo pensarmi
e il silenzioso respiro della montagna.
Come miele sciolto
scivola in me la tua poesia
a scaldare sangue e pelle,
a sciogliere pugnali di ghiaccio
che trafiggono il mio pensare
e leggero diventa il volo
del grifone e dolce il suo posarsi.
Sulle cime occhi verso un cielo che non c'è.
Odo l'eco del tuo canto
che forte copre i colpi del fucile,
sento i tuoi passi stanchi che affondano
e scavano strade di gloria.
Di una gloria inutile!
Sulle cime occhi verso un cielo che non c'è.
Lacera è la notte e un urlo di fucili
straccia l'alba come artigli tenera carne.
Aquile in paziente volo attendono ferite
non più sanguinanti di chi a te affida
l'ultimo bacio per la mamma lontana.
Sulle cime occhi verso un cielo che non c'è.
L'eco del tuo canto più non mi giunge.
Ferma! Ferma il sangue che macchia la neve,
non è questa la gloria. Non è questa!
E' solo la gloria dei potenti
che sporca la tua neve e le coscienze!
Come sudore scivola in me
la tua poesia a bruciare
carni strappate, a deformare un’eco
caduta in un campo di battaglia.
Sul tuo petto una medaglia sotto un cielo che non c'è.
ADA FIRINO
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