Riceviamo questo articolo da Luciano Jolly di MenteInPace e volentieri pubblichiamo.
I recenti arresti a Milano per corruzione di noti personaggi già inquisiti un tempo che hanno messo o volevano mettere le mani su EXPO 2015 e LA CITTA’ DELLA SALUTE manifestano a Milano e in Lombardia una continuità delinquenziale indelebile nel tempo sulle opere pubbliche e in particolare sulle grandi opere
che non vuole cessare.
Ciò vale in particolare per la Sanità dove si è perfino arrivati a inquisire e rinviare a giudizio l’ex presidente della Giunta Regionale.
LA CITTA’ DELLA SALUTE: MA DI QUALE SALUTE STIAMO PARLANDO?
Costruire una città della salute su un’area fortemente inquinata, con presenza di amianto, solventi clorurati, diossina è incomprensibile; affidare il piano di bonifica e la caratterizzazione del terreno (parliamo della ex FALCK di Sesto San Giovanni) allo studio Tedesi inquisito per precedenti traffici di rifiuti provenienti dalla SISAS è quantomeno un’imprudenza. Togliere due Istituti prestigiosi (Tumori e Neurologico) ben radicati in un quartiere della città di Milano è inaccettabile. Rifiutare le contro proposte avanzate con costi inferiori e ecologicamente avanzate è deludente.
Al San Raffaele sono stati costruiti con soldi
pubblici (INAIL) laboratori di ricerca e spazi che avrebbero potuto ospitare una parte delle attività del Besta e dell’Istituto Tumori, rimanendo
pubbliche, senza destinare nuovi soldi al cemento anziché alla salute pubblica: questi spazi oggi sono vuoti, cattedrali nel deserto, simbolo della “bolla immobiliare ospedaliera” che avanza ora
anche a Sesto San Giovanni.
PRIMA DI TUTTO LA PREVENZIONE
La Salute non è legata alla costruzione di una bella
sede ospedaliera, con progetto di una firma
illustre come quella di Renzo Piano. Non è questo che migliora l’assistenza sanitaria, mentre continuano i tagli alla sanità e persiste il blocco delle assunzioni. Promuovere la salute
significa
intervenire sulle cause che producono malattie e disagi. Dal lato dell’assistenza , della riabilitazione e della ricerca ci vogliono operatori preparati, in numero sufficiente, con capacità di
relazione con i cittadini.
PER UNA SANITA’ PUBBLICA E PARTECIPATA
Le Istituzioni invece che promuovere ulteriori possibilità di speculazione e di ampliare lo spettro della corruzione, dovrebbero rivedere l’intero progetto della Città della Salute aprendo la discussione con i cittadini e gli operatori, tramite le loro associazioni e le loro organizzazioni.
Solo la mobilitazione e la partecipazione potranno sconfiggere i poteri forti.
MEDICINA DEMOCRATICA, MILANO
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