Se sogno, quando sogno, cerco sempre, al risveglio, di ricordare i fatti irreali che il mio inconscio ha provocato. Se il sogno è piacevole cerco di imprimerlo nella mente ancora semiassopita, che, ovviamente e fatalmente, e con grande mio dispiacere, non me lo riporta al risveglio. Allora mi rassegno e passo ad altro.
Ma da un po’ di tempo a questa parte i sogni piacevoli non esistono più! Solo sogni che profondamente mi turbano. Incubi strettamente legati al procedere dei lavori nel Laboratorio di Scrittura. Le figure retoriche mi ossessionano. La notte non è più, per me, il momento del riposo. Metonimia – sineddoche – iperbato - anacoluto – epifonema – paronomasia - cacofemismo – anadiplosi – anatrofe - e ultimo secondo l’alfabeto…..lo zeugma… che confusione!
Ma il chiasmo…ecco. Il chiasmo veramente mi ha fatto impazzire. Per notti e notti è tornato fatalmente a funestare i miei sogni. Leggo testualmente come viene definita la sua funzione: “ è una particolare figura retorica in cui si crea un incrocio immaginario tra due coppie di parole in versi o in prosa, con uno schema di tipo ab-ba”. Chiarissimo e semplicissimo, anzi lapalissiano! Altrochè incrocio immaginario di..…ecc. Mi si incrociano le meningi nel solo cercare di capirne il significato; nel solo tentare di decifrare un simile ingarbuglio. Questo è, indiscutibilmente, un ermetico imperscrutabile ed oscuro linguaggio criptato, un messaggio cifrato indecodificabile.
Ma queste, tra le figure retoriche, sono solo le più comuni! Pensate che ne esistono oltre trecento!!!
Ditemi voi come non si possa considerare un incubo l’introdursi in simili meandri. Eppure sono questi , come vengono definiti, “accorgimenti che arricchiscono il nostro linguaggio”.Come possono, simili termini, non essere considerati incubi, per un aspirante al “ bel parlare” e al “ ben scrivere” ? Come si possono imprimere nella mente e ricordarne addirittura il significato e la funzione in campo letterario? Ma la retorica è considerata utile per dare al proprio linguaggio un tocco di più raffinata eloquenza!!!
Ecco perché gli incubi. Ecco perché il panico nelle ore notturne!
E con questo chiudo e vi saluto con un saluto retorico “Enjambement”.
Meo Cometti
MenteInPace Cuneo
Laboratorio di scrittura creativa Uriel