Sperano di ripetere il grandissimo successo della raccolta firme contro l'attuazione della (famigerata) legge Lupi sulle case popolari, i membri dello Sportello Casa di Cuneo, lanciando ufficialmente proprio oggi (4 novembre) la campagna di sensibilizzazione "Liberiamo il PUF".
Protagonista della nuova raccolta firme, il Palazzo degli uffici comunali di Cuneo: inaugurato il 15 novembre 2001, conta da quasi 15 anni ben 30mila metri quadri inutilizzati divisi in 18 appartamenti del tutto disabitati, per un costo di solo riscaldamento pari a circa 400mila euro all'anno (pagati dal demanio). Una situazione semplicemente inaccettabile per lo Sportello, specialmente quando in città ci sono più di 80 famiglie sfrattate e centinaia che hanno fatto domanda di case popolari. Il PUF attualmente presenta anche diversi danni strutturali, allagamenti e infiltrazioni, nell'apparente silenzio dell'Amministrazione comunale.
Lo stato in cui versa il PUF, però, non è certo un problema "di oggi"; già nel 2013 la Senatrice Patrizia Manassero ha inviato al Ministero dell'Economia un'interrogazione in merito, attualmente ancora senza risposta, e lo stesso Sindaco di Cuneo Federico Borgna si è dimostrato interessato a risolvere in qualche modo la situazione.
"Siamo legati al tema della casa" ha detto Carlo Masoero, coordinatore dello Sportello, nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattin (4 novembre), "e abbiamo tutta l'intenzione non solo di portare la questione davanti al Prefetto, ma anche di "animare" il prossimo Consiglio comunale e spingere i consiglieri a inserire il PUF in un ordine del giorno. Ci auguriamo che il Consiglio voti all'unanimità, com'è successo nel caso della vendita all'asta delle case popolari: nel caso non si riesca però a trovare una vera e propria soluzione, siamo pronti a rispondere alla popolazione cuneese anche attraverso l'adozione di pratiche di "lotta civile" non conosciute e non convenzionali nel capoluogo".
Le premesse, però, ci sono tutte: attorno alla campagna "Liberiamo il PUF" è già sorta una vera e propria "coalizione sociale", che ha già visto la FIOM, la Caritas, Libera e e la Pastorale Lavoro dare il proprio incondizionato appoggio.
"Vogliamo fare del PUF un esempio della lotta per il diritto della casa", aggiunge Fabio Panero, "e grazie alla rete di associazioni cuneesi forse può essere possibile". "Al contrario di ciò che si sente dire in giro, l'emergenza casa nella città di Cuneo esiste: siamo al top nella lista del numero di sfratti esecutivi. In senso istituzionale a Cuneo si potrebbe fare qualcosa di più, volendolo; il punto non può essere costruire, ma recuperare l'esistente, però occorono scelte politiche differenti."
La campagna di raccolta firme, appena partita, sembra quindi interesserà la città per diversi dei mesi in arrivo: il direttivo dello Sportello Casa non si è ancora posto un "limite" di tempo, e nemmeno di un tetto massimo di firme da raggiungere. "Sicuramente", chiosa Panero, "questa non sarà una campagna d'opinione. Sarà una campagna ben diversa dal solito."
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