PROPOSTE presentate al TAR dall’ASSESSORATO SANITA’
circa la REVISIONE della DGR 30/2015
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SINTESI ed OSSERVAZIONI di FAMIGLIARI
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SINTESI
Le Proposte dell’Assessore presentate al TAR sono costituite di numerosi documenti:
- Dati statistici e valutazioni circa i pazienti e le residenze;
-Verbali di incontri presso l’Assessorato Sanità;
-Nota del Direttore della Sanità della Reg. Piemonte presentata al TAR, in merito all’ipotesi di aggiornamento e revisione del DGR 30/2015.
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Dati statistici e valutazioni
Le Proposte dell’Assessorato per “l’ipotesi di revisione” della DGR 30 sono corredate dalla Valutazione, ricerca condotta sulla Residenzialità psichiatrica in Piemonte. ll resoconto è integrato dalla descrizione dei metodi impiegati per le valutazioni sui pazienti e sulle strutture.
Viene così presentato il quadro (pazienti, personale, gestori e residenze) esistente al 1° sett. 2015.
Utenti nei vari tipi di strutture 3.000: 72% con diagnosi schizofrenia e disturbi deliranti e d’età media di 52 anni (47% tra i 35 e i 55 , 24% tra i 55 e i 65), provenienti da casa propria o da comunità; molti di essi con lunghi percorsi psichiatrici, anche di 30 e più anni, con permanenza media in residenze psich.te di 17 anni e con Progetti Terapeutici Personali tra 1 e 5 anni, taluni anche di oltre 10 anni.
Il 68% degli utenti sono accolti in GA e in CP e la loro attuale permanenza media in struttura è elevata: 4 anni.
L’esigenza di supporto prevalente è di tipo socio assistenziale (61% dei paz.ti), mentre il 39% necessita di supporto sanitario ed è ricoverato in CP tipo A e B. Tuttavia tra i 1.426 ricoverati in G.A figurano pazienti anche con diagnosi gravi; la sola ASL di VCO denuncia prevalenza di utenti con esigenze sanitarie. Sono ricoverati in RSA 522 pazienti, tra cui anche persone di età molto inferiore a 65 anni. Tutto questo significa una non corrispondenza tra malattia, esigenze e tipo di struttura.
Le Residenze in Piemonte sono 431: 345 GA, 7 CP A, 56 CP B, 22 CA ; totale posti letto 2.872 di cui circa 300 non occupati specialm. nei GA e CA, quindi ci sarebbe un eccesso di offerta.
Vi è inoltre una distribuzione disomogenea specie per i GA: il 48% è nelle ASL TO1, TO3, TO4.
Personale impiegato: nei GA e CA prevalgono educatori e OSS (forte valenza assistenziale), nelle CP figurano anche infermieri e psicologi (valenza spec. sanitaria).
I Costi di gestione (alberghiera + affitti, spesa, utenze ecc) pro die emersi risultano essere:
in CP tipo A e B € 40,00 in CA € 32,00 in GA € 28,
Nota del Direttore della Sanità della Reg. Piemonte presentata al TAR
Riassumiano la Nota del Direttore della Sanità dr Moirano che risponde al sollecito del TAR a proporre una revisione del DGR 30/2015 (Ordinanza del TAR n. 173/2016). (Tra l’altro viene lamentata “L’inaspettata urgenza di affrontare la specifica materia” imposta dal TAR).
Il DGR 30 si era proposto di disciplinare l’intera filiera dei servizi residenziali in base alle valutazioni e censimenti condotte dai DSM e ampiamente documentate su pazienti, bisogni, residenze, posti letto, personale. Sono emerse sproporzioni tra bisogni e offerta, inserimenti improprii ecc. che richiedono interventi di riordino, di riconversione, ricollocazione dei pazienti e responsabilizzazione dei DSM sui costi da essi stessi determinati
Tali Processi vanno opportunamente spalmati in tempi ragionevoli.
E’ stata ora avviata una SECONDA fase di REVISIONE del provvedimento (DGR 30) sulla base dei bisogni di cura, per il riordino generale, revisione dell’offerta, ricollocazione dei pazienti, tempi di permanenza, revisione dei titoli professionali, finanziamenti.
I Principi della revisione sono stati oggetto di CONFRONTO con TUTTI gli interessati , come da verbali allegati.
Si PREVEDONO MODIFICHE circa:
- Autorizzazioni e caratteristiche delle residenze;
- Possibilità per alcuni GA con copertura 24 h di essere sanitari a totale carico SSR, con revisione dei minutaggi;
- Aumento di presenza di figure professionali (psicologi e psichiatri) ove occorra;
- Riqualificazione volontaria di psicologi in funzione di educatori con deroga temporale per ottenere il titolo;
- Criteri di inserimenti dei pazienti per caratteristiche cliniche e bisogni, con limiti di permanenza e criteri per inserimenti in RSA;
- Contratto individuale di cura e libertà di scelta per i pazienti.
Una volta DEFINITE QUESTE NUOVE REGOLE si attiverà il percorso, e troverà applicazione il sistema tariffario con previsioni realistiche per il budget dei DSM. Nel frattempo, dato l’eccesso di offerta, blocco assoluto di nuove autorizzazioni.
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Verbali degli incontri
Verbale schematico degli esiti della seduta della IV Commissione del 19 maggio u.s.
Tra i diversi argomenti trattati nella seduta, il 3° argomento recita schematicamente: “informztiva dell’Asses.alla Sanità in merito alle IPOTESI di aggiornamento e revisione dei provvedimenti in materia di tutela della salute mentale “
Verbali degli incontri tra l’Assessore (insieme al dr Demicheli) con gli interessati. Gli incontri sono avvenuti il 20.05.16, alle ore 10 con i sindacati, e alle ore 12 con dipartimenti, associazioni e gestori. Il “confronto” è consistito nell’esposizione delle criticità emerse nelle valutazioni e la necessità di provvedere a ricollocazioni appropriate dei pazienti, alla riconversione di strutture e residenze secondo il bisogno, a ridurre la differenze territoriali, a potenziare i servizi domiciliari, alla definizione dei percorsi temporali, ai titoli di studio, ai monitoraggi, agli accreditamenti.
Le verbalizzazioni dei due incontri risultano tutte uguali, terminano solo ciascuna con due righe diverse di conclusione: per i DSM si anticipa il loro ruolo centrale nel processo di riordino, per i ricorrenti “si prende atto della richiesta di avere un documento completo per poter formulare considerazioni”.
OSSERVAZIONI di FAMIGLIARI
con molti interrogativi!
Questo è stato il “confronto” con i ricorrenti, sindacati, gestori, associazioni, e di conseguenza tale è stata la risposta all’Ordinanza di sollecito del TAR. E’ evidente che tutto resta nel vago, nulla è precisato.
Da parte dell’Assessorato non risulta alcun confronto concreto, né pronuncia chiara di revisioni, ma solo preannuncio di definizione di nuove regole.
Non si parla dei CSM, del loro ruolo, degli orari di apertura, spesso limitati a poche ore (9,30 - 16 con chiusura nei week end e impermeabilità alle telefonate), dei rapporti con le residenze, del tutto carenti. Spesso i curanti danno completa delega dei propri pazienti ai gestori, ma si sostiene che i curanti del CSM “ hanno in cura i pazienti lungo tutto il percorso, dall’inizio alla fine”, come sentiamo spesso ripetere. Gli psichiatri hanno sicuramente un carico eccessivo di pazienti e di incombenze burocratiche, i CSM si sono impoveriti di risorse e latitano: questa è la realtà, ma non risulta essere argomento del riordino.
Il ruolo dei CSM non può esaurirsi nelle sole prescrizioni ed in 15 minuti di colloquio ogni tanto. Esistono controlli sistematici dei Progetti e degli esiti? Sono coinvolte le famiglie (almeno quelle più disponibili) nei progetti di cura? Le famiglie si sentono abbandonate, mancano i necessari sostegni, anche economici, quando curano il proprio malato in casa. Non risulta si provveda alla sostituzione degli psichiatri durante le loro ferie o malattie (talvolta protratte per mesi e mesi). La malattia mentale di solito non rispetta le vacanze.
Tutto ciò non dovrebbe riguardare le norme per il riordino e la revisione delle residenze e dell’assisenza psichiatrica?
I DSM sono citati solo per responsabilizzarli alle spese ed ai budget. E’ questo il loro unico ruolo?
Non hanno obblighi di controllo generale, di controllo delle residenze, di monitoraggio degli esiti? In strutture fuori territorio gli orari di copertura dichiarati sono molto elastici, da 24 ore si riducono facilmente a 5 o 6 ore effettive. I DSM potrebbero attivarsi per orientamento e proposte finalizzati a creare reti di servizi territoriali di vario genere, ampliando così buone opportunità riabilitative, cosa di difficile realizzazione per iniziativa delle sole residenze. Ruolo dei DSM può essere la ricerca di possibilità di borse lavoro e di lavoro protetto: molti pazienti sono in grado di svolgere mansioni varie, non solo le pulizie, spesso umilianti. Una fonte di reddito e di riconoscimento sociale sono il miglior mezzo di riabilitazione. Inoltre, non è in vigore anche l’obbligo di assunzioni di quote di disabili? I DSM, che trattano salute mentale e disabilità psichiatrica, ne sono esenti?
Occorrono precisazioni sulla privacy, problema segnalato dal dott. Corulli. Talvolta la si usa per eludere risposte e richieste, anche se provenienti da tutori.
Non è previsto nelle Proposte della Regione l’Osservatorio Permanente, di cui molto si è parlato. L’Osservatorio dovrebbe dipendere direttamente dall’Assessorato con la partecipazione di rappresentanti di ogni categoria interessata: utenti, curanti (medici, psicologi, educatori..) e famigliari. Dovrebbe monitorare l’esistente, i bisogni, le offerte di collaborazione, l’allocazione delle risorse ecc.
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