REVISIONE DEI SERVIZI TERRITORIALI IN PSICHIATRIA (Comunicato stampa della Giunta regionale del Piemonte)

Riceviamo da Sebastiano Piglia, DiAPsi Ceva-Mondovì

 

Revisione dei servizi residenziali per la psichiatria, delibera approvata dalla Giunta regionale

Saitta: "Un tavolo dei soggetti interessati per monitorarne l'attuazione,

3 anni di tempo per applicarla"

 

La Giunta regionale del Piemonte ha approvato questa mattina la delibera proposta dagli assessori alla sanità, Antonio Saitta, e alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, per la revisione del sistema dei servizi residenziali per la psichiatria.

Riguarda 3mila pazienti collocati in varie strutture residenziali, su un totale di 50mila che in Piemonte sono in carico ai servizi di salute mentale.

"Abbiamo stabilito 3 anni di tempo per darvi attuazione, la nascita operativa di un tavolo di monitoraggio composto dai vari soggetti interessati che ne verificheranno le fase di entrata in vigore graduale e la stretta collaborazione degli Enti gestori nei percorsi di risocializzazione dei pazienti" spiega l'assessore Saitta che ha lavorato fino all'ultimo - ancora dopo la seduta della quarta Commissione consiliare della scorsa settimana - per accogliere le richieste di integrazione e le osservazioni.

"Dal 2009 la residenzialità psichiatrica non era più stata governata  e le inchieste della Corte dei Conti su questo settore imponevano alla Regione Piemonte di normare i soggetti non accreditati; inoltre sentivamo l'esigenza di verificare l'appropriatezza delle cure per tutti i 3mila pazienti, anche perchè il 39% di loro risulta essere accolto non sempre nel luogo più idoneo per le sue esigenze di cura" commenta Saitta che ricorda come la discussione sulla revisione della residenzialità psichiatrica in Piemonte sia partita nel maggio 2015 con numerosi incontri e confronti, sia tecnici che politici.

“Per le famiglie dei pazienti e per i Comuni del Piemonte non ci sarà alcun cambiamento e non dovranno pagare nulla, perchè la Regione ha già deliberato in assestamento il capitolo di 20 milioni di euro all'anno- fino al 2018- di risorse proprie per continuare a coprire il fabbisogno della residenzialità psichiatrica così come è avvenuto finora.”   

 

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