L’Alveare che dice Sì! Arriva anche a Cuneo. Per capire in che modo, basta andare sul sito www.alvearechedicesi.it : il progetto è francese, poi importato in Italia dal Politecnico di Torino e nel capoluogo della Granda da Enrico Rinaldi, che gestisce il gruppo e che è ancora in costruzione ma a novembre sarà aperto presso il Centro di aggregazione QI a Cuneo.
Come funziona
Come funziona? Si cerca il proprio Alveare sul sito, ci si iscrive e al suo interno si troveranno i produttori che hanno aderito, con una descrizione dell’azienda, i loro prodotti e i prezzi che non subiranno il peso di troppe intermediazioni a tutto vantaggio dei clienti, ma anche dei piccoli produttori: tutti rigorosamente non oltre i 250 km di distanza e garantiti dal gestore che ha il compito di accertare una produzione, anche non necessariamente biologica, sicuramente etica e sostenibile.
L’Alveare cuneese sta scegliendo i propri produttori di frutta e verdura biologica, formaggio e carne, miele e nocciole, erbe aromatiche e dolci, conserve e marmellate, trote e salmerini di sorgente di Morozzo, il cappone di Morozzo, tartufi e funghi senza scordare il vino delle Langhe. Verrà anche inserito l’olio ligure, il pane e molta gastronomia e ci sarà persino la pasticceria francese.
Per partecipare al questo rivoluzionario progetto di comunità del cibo è necessario iscriversi al più presto al sito www.alvearechedicesi.it gratuitamente. Appena aprirà si potrà sceglie cosa si vuole tra i prodotti in vetrina, si paga con la carta di credito (anche se il pagamento diventerà effettivo solo a ritiro avvenuto) e ogni giovedì, dalle 18 alle 19, si potrà passare al Centro di aggregazione QI a prendere le proprie buste.
«Ogni volta - spiega Enrico Rinaldi - saranno presenti i produttori che quella settimana hanno prodotti in vendita in modo che l’Alveare non abbia solo un valore commerciale, ma anche di scambio e confronto. Sarà una bellissima comunità dove si potrà incontrare e scambiare opinioni e desideri. Stò selezionando andando di persona a vedere come lavorano e sono molto soddisfatta dei produttori che ho scelto. Il progetto può contare su una piattaforma informatica ben collaudata e consolidata, con già diversi Alveari attivi in Italia. Strada facendo prenderemo tutti le misure per creare un sistema che soddisfi utenti e produttori, che spero crescano sempre di più. Per chi non fosse ancora a suo agio con i pagamenti elettronici, sarò a disposizione per un supporto. In primavera andremo a visitare i nostri produttori per toccare con mano il loro grande lavoro e capire quanto vale il loro prodotto in vendita».
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