I risultati. Il podio si conferma anche per quest’anno con Honk Kong, Singapore e Spagna ai primi tre posti.
Ma sorpresa al 4° posto è salita l’Italia che rispetto alla precedente valutazione ha guadagnato due posizioni. Italia che ricorda Bloomberg, in un’altra
classifica è prima al mondo per popolazione sana.
Al 5° posto c’è la Corea del Sud (che ha perso una posizione), seguita da Israele, Giappone, Australia, Taiwan e Emirati Arabi che chiudono la top ten. Tra gli
altri Paesi europei la Norvegia è undicesima, Irlanda al 13° posto e Grecia al 14°. La Francia si attesta al 16° posto mentre il Regno Unito è al 35° (crollo di 14
posizioni) che ha fatto uscire il paese dalla top ten europea.
“Il Regno Unito – scrive Bloomberg - nel 2016 (anno successivo alla rilevazione) ha votato l’uscita dalla Ue anche a causa del tema degli alti costi e
dell’efficienza del servizio sanitario”. Ricordiamo gli slogan durante il referendum della Brexit in cui si prometteva di reinvestire nel Nhs i soldi che non
sarebbero più stati trasferiti a Bruxelles. Male anche la Germania che è al 45° posto (in calo di sei posizioni). Da notare come la Thailandia è salita di ben 14
posizioni attestandosi al 27° posto, facendo segnare il maggiore miglioramento annuale, in virtù del fatto che la spesa pro capite è diminuita del 40% a soli 219
dollari, mentre l'aspettativa di vita è salita a 75,1 anni. Inoltre, rileva Bloomberg “l'industria del turismo medico è tra i settori in più rapida
crescita”.
A fondo classifica gli Stati Uniti (54° posto). “L’indice Bloomberg riflette il secondo anno intero di ‘Obamacare’, che ha ampliato l'accesso all'assicurazione
sanitaria e ha fornito sussidi di pagamento a partire dal 1°gennaio 2014”. Ma questo non sembra essere sufficiente a far crescere l’efficienza del sistema Usa. E
la ricerca lo spiega con un esempio eloquente: “Rispetto ai residenti della Repubblica Ceca, che hanno un'aspettativa di vita media quasi in parità con gli Stati
Uniti, gli americani spendono più del doppio dell'assistenza sanitaria rispetto al PIL, il 16,8% contro il 7,3%”.
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