Dal 23 al 25 novembre 2018 si terrà a Roma il Convegno Nazionale promosso dalla Società Psicoanalitica Italiana dal titolo Dalla consultazione alla costruzione della relazione analitica. Sarà un’importante occasione di studio dedicata alla metodologia della consultazione e della diagnosi in psicoanalisi, alla quale parteciperanno diversi analisti che si sono dedicati al tema dei primi colloqui e dei delicati processi coinvolti nella costruzione della relazione analitica. Ospite internazionale del Convegno sarà Christopher Bollas, figura di spicco dello storico e creativo gruppo degli “Indipendenti Britannici”.
Perché questo Convegno? Anche se gli interrogativi teorici e tecnici correlati alla consultazione psicoanalitica si sono intrecciati, fin dai tempi di Freud, con quelli legati alle indicazioni concernenti la realizzabilità del percorso analitico, mai come in questo momento è indispensabile raffinare i nostri strumenti metodologici e renderli condivisibili tra chi opera nel campo della sofferenza psichica, per definire al meglio, fin dal momento della consultazione, quali possono essere gli sviluppi autenticamente “sostenibili” per l’evoluzione di una specifica coppia terapeutica.
La consultazione psicoanalitica si configura infatti, fin da subito, come un complesso campo inter-psichico in cui s’intrecciano e si manifestano le fantasie dell’analista e del paziente intorno all’incontro e le attese di entrambi su ciò che avverrà: per il paziente innanzitutto la speranza di trovare un sollievo alla propria sofferenza, per l’analista quella di poter un offrire aiuto valido e specifico. Lo psicoanalista deve quindi sapere esprimere, in questa circostanza, grande sensibilità e competenza valutativa riguardo alla sostenibilità per ogni “soggetto” sofferente – sia esso un bambino, un adolescente, un adulto, una coppia, una famiglia – di un lavoro analitico individuale o di altri percorsi terapeutici pensati “ad hoc”.
Quali strumenti psicoanalitici diagnostici è necessario oggi utilizzare e mettere al servizio delle persone nel delicato momento che prelude l’avvio di un percorso terapeutico? Quali aspetti metodologici teorico-tecnici pensiamo siano da sviluppare per comprendere sempre meglio quando quel paziente e quell’analista abbiano le risorse psichiche per intraprendere la costruzione di una relazione terapeutica dalle potenzialità realmente trasformative? Quali le specificità e le differenze tra la consultazione effettuata nell’Istituzione e quella che avviene nel “privato” della stanza dell’analista? Oggi, più che mai, è imprescindibile fornire al paziente la risposta più adeguata ai suoi bisogni, valutando sia le sue potenzialità emotive sia la reale percorribilità della strada terapeutica più adatta al suo dolore mentale.
Obiettivi specifici del Convegno, di cui troverete cliccando qui e in allegato a questa mail tutte le informazioni del caso, sono il fornire risposte esaurienti a questi interrogativi e l’avviare un’approfondita riflessione focalizzata sul tema dell’assessment psicodinamico tra i professionisti che si occupano di psicopatologia e disturbi psichici.
Il Segretario Scientifico Nazionale
Massimo Vigna-Taglianti
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