L'osservatorio per la coesione sociale ha pubblicato il rapporto sul consumo responsabile 2018, a cura di Francesca Forno e Paolo Graziano.
Il rapporto 2018 sul consumo responsabile in Italia permette di fare chiarezza su dimensioni e caratteristiche di un fenomeno molto poco studiato con dati
quantitativi e rappresentativi della popolazione italiana e consente un confronto tra la situazione odierna e quella dell’inizio degli anni 2000.
Secondo l'indagine, disponibile a questo link, le persone che hanno adottato nell'ultimo anno scelte
di consumo responsabile sono il 63,4% degli italiani. Queste comprendono un 30,3% della popolazione che ha adottato, anche solo
temporaneamente, scelte di consumo critico, cioè che ha acquistato beni e servizi da imprese che dichiarano di rispettare il divieto di
sfruttare il lavoro minorile, non inquinano (cioè contengono al minimo l’inquinamento) e devolvono una parte del loro surplus a fini di beneficenza.
Quanti hanno acquistato (anche solo sporadicamente) generi del commercio equo e solidale sono il 37,3%. Chi
ha ispirato le proprie scelte di consumo ad uno stile di sobrietà – cioè acquistato beni e servizi facendo attenzione al consumo energetico
e al fatto che producono pochi rifiuti – è il 51,7%. Chi ha affermato di aver preferito viaggi di turismo responsabile (ovvero un tipo di
vacanza che si propone di limitare viaggi nei paesi non democratici, di entrare in contatto con gli usi e i costumi dei paesi poveri, di far conoscere l’attività dell’economia solidale locale) è
il 7,5%.
Infine, chi ha acquistato prodotti tramite i Gruppi di Acquisto Solidale (Gas) rappresenta il 10,6% del
totale degli intervistati.
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