26 LUG - Via libera
ieri dalla Commissione Affari Sociali della Camera ad un'ampia risoluzione bipartisan che impegna il Governo in diversi punti per favorire iniziative per la vita autonoma e l'inclusione nella
comunità delle persone con disturbi dello spettro autistico, implementare la ricerca in questo ambito ed aumentare il Fondo per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno
familiare.
L'obiettivo è quello di garantire, a coloro che abbiano bisogni speciali, di svolgere una vita in maniera autodeterminata, ove possibile, affinché si possa
riuscire a superare il progressivo processo che li conduce in frequenti e quasi obbligati percorsi di esclusione sociale, da cui conseguono l'isolamento e la segregazione, troppo spesso sfocianti
in diverse forme di istituzionalizzazione.
Questi gli impegni richiesti al Governo dalla risoluzione approvata dalla XII Commissione.
impegna il Governo:
- a promuovere ulteriori iniziative per la vita autonoma e l'inclusione nella comunità delle persone con disturbi dello spettro autistico, prevedendo un
approccio sistemico, interdisciplinare e multilivello, per dare seguito agli impegni assunti con l'adesione, ed in particolare all'articolo 19, alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti
delle persone con disabilità, fatta a New York il 13 dicembre 2006, ratificata con la legge 3 marzo 2009, n. 18;
- a garantire la diffusione di campagne nazionali d'informazione e di
sensibilizzazione circa la promozione del benessere del bambino, con particolare riguardo al neurosviluppo, e a favorire la conoscenza delle caratteristiche dei disturbi dello spettro autistico
oltre che dei sintomi precoci;
- a garantire la piena attuazione della legge n. 134 del 18 agosto 2015, in
materia di prevenzione, cura e riabilitazione delle persone con disturbo dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie, soprattutto nella parte in cui si prevede che le regioni siano
tenute ad assicurare il funzionamento dei servizi di assistenza sanitaria alle persone con disturbi dello spettro autistico, anche contemplando una costante attività di monitoraggio sull'impiego
delle risorse previste dal fondo istituito proprio per dare attuazione ai predetti obiettivi di tale legge, rendendo effettiva, al riguardo, la verifica da parte del Comitato permanente per la
verifica dei livelli essenziali di assistenza;
- ad attivarsi per l'istituzione di una rete scientifica ed epidemiologica,
anche in raccordo con analoghe esperienze in ambito europeo o internazionale, al fine di promuovere studi e ricerche finalizzati a raccogliere dati di prevalenza nazionale aggiornati sull'autismo
e a censire le buone pratiche terapeutiche ed educative dedicate a questo tema;
- ad adottare uno studio di fattibilità in collaborazione con le regioni, al
fine di assicurare la raccolta di dati volta a fornire una mappatura dei servizi, a cominciare da alcune regioni campione, e la definizione di procedure operative da estendere all'intero
territorio nazionale;
- a promuovere, attraverso strumenti idonei quali, ad esempio, un protocollo
multi-osservazionale e programmi di formazione specifici, un efficace coordinamento tra pediatri di base, personale che lavora negli asili nido e unità di neuropsichiatria infantile, al fine di
intercettare precocemente l'emergere di anomalie comportamentali in bambini ad alto rischio e nella popolazione generale e per fornire una diagnosi provvisoria a 18 mesi e una diagnosi stabile a
24 mesi di età;
- a monitorare il lavoro di aggiornamento, da parte dell'Istituto superiore di
sanità, delle linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, per supportare quanto prima i professionisti sanitari nella definizione del percorso
diagnostico terapeutico e riabilitativo più appropriato, condiviso con le persone con disturbo dello spettro autistico e i loro familiari/caregivers, nella formulazione di diagnosi accurate nei
bambini e negli adulti e nell'individuazione di terapie adeguate e aggiornate;
- ad adottare le iniziative di competenza per assicurare nei dipartimenti di
salute mentale adeguati percorsi di presa in carico dei pazienti adulti con disturbi dello spettro autistico, con personale specificatamente formato e aggiornato;
- ad adottare le iniziative normative necessarie ai fini della revisione dei
modelli organizzativi dei servizi ospedalieri di neuropsichiatria dell'età evolutiva, includendo la neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Npia) tra le strutture che devono essere
presenti negli ospedali di primo livello, almeno con un'attività di consulenza specialistica diurna, nonché a rivedere gli standard previsti per le unità operative complesse (Uoc) con posti letto
di Npia e per le strutture semiresidenziali e residenziali, tenendo conto dell'aumento degli accessi e dei bisogni;
- a valutare l'opportunità di adottare iniziative per istituire una rete di
servizi che sia organizzata in centri con struttura hub e spoke, dove ogni regione individuerà uno o più centri di riferimento (le regioni sprovviste di centri di alto livello – hub
– faranno riferimento ad un centro hub di un'altra regione contigua) prevedendo che il centro hub abbia il compito di supervisione scientifica e tecnica sui centri periferici (spoke), di
formazione per il personale, in modo che la diagnosi e la presa in carico terapeutica siano garantite in ogni Asl e allineate alle più recenti evidenze scientifiche;
- ad assumere iniziative volte a implementare il Fondo per la cura dei
soggetti con disturbo dello spettro autistico, istituito presso il Ministero della salute, e a garantire i livelli essenziali di assistenza come definiti dal decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri del 12 gennaio 2017;
- ad assumere iniziative volte a implementare il Fondo per l'assistenza alle
persone con disabilità grave prive del sostegno familiare, istituito con la legge 22 giugno 2016, n. 112;
- ad assumere iniziative, per quanto di competenza, volte a favorire il
potenziamento, in termini di risorse umane, dei servizi di neuropsichiatria infantile e di dipartimenti di salute mentale, al fine di poter definire adeguate équipe multidisciplinari e garantire
una diagnosi e un trattamento precoce e tempestivo in grado di incidere e migliorare la prognosi;
- ad adottare iniziative, per quanto di competenza, finalizzate ad assicurare
la possibilità, nelle regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi e le cure nell'ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale, che tali
servizi siano erogati da parte di specialisti o strutture accreditate, secondo le linee guida nazionali;
- a favorire, nell'ambito dei progetti individuali, ulteriori forme di
sperimentazione di progetti di vita indipendente con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, in modo da dare piena attuazione all'articolo 14 della legge n. 328 del
2000;
- a promuovere l'adozione graduale, nel rispetto dei vincoli di bilancio, di
ogni iniziativa, anche di carattere normativo, volta ad incrementare le pensioni di invalidità civile;
- a supportare il mondo associativo e del volontariato, organizzato da persone
autistiche e dai loro familiari, per la realizzazione di progetti di vita autonoma, assumendo iniziative per la semplificazione delle procedure per l'assegnazione di beni confiscati alla mafia o
di proprietà degli enti locali, quali immobili o terreni, per favorire la realizzazione di attività socio-educative-sportive e, altresì, l'imprenditoria mediante, ad esempio, la realizzazione di
fattorie sociali e dell'orticultura;
- a promuovere progetti finalizzati all'inserimento lavorativo di soggetti
adulti con disturbi dello spettro autistico, al fine di poterne valorizzare le capacità;
- a elaborare le linee di indirizzo sui disturbi dello spettro autistico per
l'età adulta, così da definire gli essenziali servizi alla persona e gli adeguati strumenti di supporto al progetto di vita e all'autonomia della persona.
tratto da quotidianosanità.it
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=76114&fr=n
Scrivi commento