ALCOL E LAVORO (Azienda SocioSanitaria Territoriale Fatebenefratelli-Sacco, Milano)

Le persone con un disturbo da uso di alcol spesso sono portate a pensare che i problemi o l’assenza di lavoro siano la causa del loro bere eccessivo.   

In realtà tra l’abuso di alcol e il mondo del lavoro vi è una relazione biunivoca: da un lato determinate caratteristiche di alcune attività lavorative possono costituire un fattore di rischio nello sviluppo di un problema con l’alcol; dall’altro l’assunzione eccessiva di alcolici incide inevitabilmente sulla qualità del lavoro, sulla produttività, sulle relazioni coi colleghi e aumenta la probabilità di incidenti.

Se, attraverso un percorso di cura, non si smette di bere in eccesso sicuramente i problemi di lavoro non si risolveranno.                                                              

Secondo l’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (OIL) il 10-12 % di tutti i lavoratori di età superiore ai 16 anni ha problemi legati all’abuso o alla dipendenza da alcol. 
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) stima, inoltre, che una media di 100.000 infortuni all’anno segnalati all’INAIL ha come causa principale il consumo di alcolici. L’assunzione di bevande alcoliche rappresenta sempre un “rischio aggiuntivo” rispetto ad un rischio lavorativo preesistente. Non esistono quantità di consumo sicure per la salute sul lavoro!                                                   

Come già accennato, ci sono delle attività lavorative che per le loro caratteristiche possono concorrere, insieme ad altri fattori, allo sviluppo di un problema con l’alcol, ad esempio:

  • professioni che comportano responsabilità non condivisibili e orari di lavoro lunghi e molto “elastici” (secondo l’Associazione Dirigenti Risorse Umane il 45% dei manager abusa di alcol);
  • lavori che comportano prolungati sforzi fisici;
  • professioni che prevedono frequenti spostamenti o incontri;  
  • lavori in ambienti surriscaldati, esposti al sole, in luoghi isolati;
  • lavori malpagati e/o pericolosi;
  • professioni in cui l’individuo non è responsabilizzato o valorizzato;
  • lavori a stretto contatto con le bevande alcoliche (bar, ristorazione);
  • lavori notturni.

Il consumo di alcol associato all’esposizione a metalli, a pesticidi o a solventi può provocare danni al fegato e al sistema nervoso; la combinazione alcol-nitroglicerina può danneggiare l’apparato cardiovascolare, mentre se associate alle basse temperature le bevande alcoliche possono provocare patologie da raffreddamento e se consumate nel corso di attività rumorose possono essere fonte di danni all’apparato uditivo. 

Anche per questa ragione il provvedimento del 16.03.2006 della Conferenza permanente Stato – Regioni e Province autonome vieta l’assunzione e somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche per alcune categorie di lavori considerati ad alto rischio: attività con uso di gas tossici, fuochi, esplosivi; mansioni socio – sanitarie; addetti alla guida di mezzi di lavoro e veicoli; mansioni in cave, miniere, impianti nucleari; lavoratori dell’edilizia.

L’influenza dell’alcol sull’attività lavorativa si esprime attraverso frequenti assenze o ritardi, cambi di lavoro, richiami per inadempienze, attriti tra colleghi, errori nello svolgimento delle attività, spostamento di mansione o licenziamento.     

Solo attraverso un periodo prolungato di astinenza totale la persona che beve in eccesso riesce ad avvertire delle differenze sulle proprie prestazioni lavorative e nel rapporto coi colleghi. Nel periodo di abuso alcolico non aveva la lucidità di notarle.                                                               

La legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati n.125 del 30.03.2001 concede al lavoratore alcolista assunto a tempo indeterminato il diritto alla conservazione del suo posto di lavoro per poter accedere a programmi di cura anche residenziali (ad es. Comunità Terapeutica) attraverso l’aspettativa, per un periodo massimo di 3 anni.

tratto da: https://www.asst-fbf-sacco.it/news/info/alcol-e-lavoro

Scrivi commento

Commenti: 0

MENTEINPACE

BILANCIO E RENDICONTO DI CASSA ANNO 2022

MENTEINPACE - BILANCIO 2022
Rendiconto di cassa a data 31-12-2022
MIP - RENDICONTO CASSA 2022.pdf
Documento Adobe Acrobat 500.2 KB

Video Spot di MENTEINPACE

ADRENALINA PURA!!

regia di 

Andrea Castellino

---------------------------------------

PROGETTO

"COSA SI FA DI BELLO?"

anni 2020-2021

PROGETTO: "COSA SI FA DI BELLO?"
anni 2020-2021
cosa si fa di bello.pdf
Documento Adobe Acrobat 523.8 KB

PROGETTO

"ANCORA INSIEME" Relazione finale

PROGETTO "ANCORA INSIEME"
Relazione finale
ANCORA INSIEME - REL. FINALE.pdf
Documento Adobe Acrobat 83.2 KB
PROGETTO RESTART AND RECOVERY. Una rete di comunità per la salute mentale
Cooperativa Proposta 80
PROGETTO Restart and Recovery.pdf
Documento Adobe Acrobat 1'011.6 KB

----------------------------------------------

 

 

ZONA FRANCA 

è un laboratorio di inclusione sociale, in cui si sperimentano forme alternative di partecipazione, protagonismo ed espressione.

 

È ideato e prodotto dalla Cooperativa Proposta 80 

in collaborazione con l’Associazione Culturale Kosmoki 

e dagli

utenti del Servizio di Salute Mentale del Dipartimento di Salute Mentale di Cuneo.

 

Collaborano al progetto Città di Cuneo, Cooperativa Momo

MenteInPace

DiAPsi Cuneo 

Casa del Quartiere Donatello.                       

VISITA IL SITO DI “ZONAFRANCA”

CLICCA QUI

ZONAFRANCA

è anche su FACEBOOK

CLICCA QUI

--------------------------------------------

NEWSLETTER DI MENTEINPACE

per riceverla

     scrivi una mail a      menteinpace@libero.it

----------------------------------------------

 

GUARDA LE NOVITA' della

CASA DEL QUARTIERE DONATELLO

http://www.casadelquartieredonatello.it

---------------------------------------------------------