Il Coordinamento nazionale della Conferenza Salute Mentale rivolgendosi al presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte “segnala la necessità che il programma di governo affronti con chiarezza e determinazione le sofferenze determinate dalla crisi economica e da una comunicazione politica volta alla ricerca del capro espiatorio nelle fasce più deboli dell'umanità: migranti, sofferenti psichici, detenuti. Occorre rafforzare l'azione di sostegno e inclusione, a partire dai servizi sociali e sanitari, prima indeboliti e poi accusati di inefficienza”.
“La lunga crisi economica – prosegue la nota -, che purtroppo non accenna a esaurirsi, sta producendo effetti negativi sulla salute della popolazione che si
aggiungono a quelli - più noti - connessi all’invecchiamento della popolazione e alle difficoltà che il welfare ha dovuto affrontare in questi anni, nel sociale così come nel sanitario (dalla
riduzione dei finanziamenti alla condizione del personale). Una politica che vuole realmente puntare ad una svolta deve tener conto che l’aumento delle povertà, dell’incertezza economica, della
disoccupazione, della precarietà, della solitudine (soprattutto fra gli anziani) incidono sulla salute delle persone, e non solo di quelle tradizionalmente più fragili, aumentando i casi di
disturbi mentali, disagio psichico, depressione, decadimento silenzioso e rischio di esclusione sociale”.
“Per questo – continua il Coordinamento - ci auguriamo che il programma e le
azioni del nascente Governo abbiano attenzione per la Salute Mentale, e siano coerenti con la Legge 180/78 che sancendo la chiusura dei manicomi, ha allargato gli spazi della cittadinanza e della
democrazia, restituendo diritti, dignità e cittadinanza alle persone con disturbo mentale. Per rendere effettivo il diritto alla Salute Mentale occorre intervenire con politiche adeguate su tutti
i determinanti delle diseguaglianze nella salute, costruendo una società più giusta che non discrimini alcun essere umano, italiano o straniero che sia. E occorre potenziare, e finanziare
adeguatamente, un sistema di servizi sociali e sanitari nel territorio, capaci di prendersi carico delle persone, favorire l’inclusione, contrastando le “cattive pratiche”, che violano i diritti
delle persone in cura, con particolare riferimento alla contenzione e alle modalità inappropriate nell’esecuzione dei TSO”.
tratto da quotidianosanità.it
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=76551&fr=n
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