Il progetto RI –
ABILI dell’Associazione Volontari dell’Annunziata, offre agli anziani residenti nei comuni di Busca, la possibilità di
una riabilitazione psico-fisica gratuita a domicilio, per giungere al reinserimento nelle relazioni sociali, promuovendo la salute e il benessere per un invecchiamento attivo. Il progetto prevede
l’attività a domicilio di due professioniste: la psicologa Michela Re e la fisioterapista Giulia Garelli.
L’idea del progetto è nata dalla constatazione che alcuni anziani non
riprendevano il corso di Geromotricità che si svolge da settembre a maggio a Busca presso la casa di Riposo SS Annunziata.
La domiciliarità consente di eliminare le difficoltà pratiche che possono
insorgere nell’uscire dalla propria abitazione, ma anche il rispetto e la valorizzazione della persona, delle sue risorse, della sua famiglia e del tessuto sociale in cui è inserita. La
fisioterapia a domicilio prevede interventi individualizzati di riabilitazione, rieducazione posturale, massofisioterapia; ma anche valutazione ambientale per favorire l’adozione di misure
ambientali sicure e verifica degli ausili. Queste misure preventive possono ridurre la disabilità, favorire l’autonomia e diminuire il rischio di ulteriori cadute.
“In alcuni casi – spiega la fisioterapista Giulia Garelli
– ci limitiamo a fare esercizi per 15 20 minuti per
poi passare il resto dell’ora ad educare il paziente e il carengiver per poter ripetere questo esercizio tutti i gironi. Questo consente di raggiungere gli obiettivi anche su pazienti più gravi.
Oltre al trattamento diamo anche consigli pratici su come adattare l’abitazione alle nuove condizioni e su quali ausili utilizzare”.
L’idea di inserrire anche la figura dello psicologo nasce dalla
consapevolezza dei volontari dell’associazione che, per gli anziani, alcuni eventi che presenta il quotidiano scorrere della vita possono essere molto difficili da superare: una caduta, il
peggioramento delle condizioni di salute possono costringere a casa e di conseguenza a sentirsi un peso per la propria famiglia. Ci sono poi eventi che sono difficili da superare come la
separazione di un figlio da un coniuge, il lutto per una persona cara: chiudersi in casa, isolarsi possono essere causa di depressione e per questo confrontarsi con un professionista è
particolarmente importante.
Citati per ultimi, ma sicuramente non meno importanti, i volontari: che
accompagnano il fisioterapista nei suoi incontri, e con l’occasione raccontano quali sono i progetti dell’associazione. Il confronto con i volontari è essenziale per coinvolgere gli anziani
convincendoli che c’è ancora l’opportunità di sentirsi utili. Tra le possibilità fare una torta per le feste di compleanno, oppure realizzare a maglia dei semplici manufatti oppure
semplicemente leggere e commentare insieme le notizie.
L’obiettivo è un re-inserimento nel tessuto sociale di anziani che
possono ancora avere delle capacità di autonomia o che comunque, possono allontanare lo spettro della non autosufficienza grazie ad interventi di aiuto dal punto di vista del fisico e della
psiche: perchè diventare anziani è naturale ma sentirsi vecchi è opzionale!
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