23 OTT - La Cocaina, è
la droga, tra quelle misurate, più consumata in Europa occidentale e del sud (Svizzera, Inghilterra, Belgio, Olanda, Spagna, Italia) e in Sud America. La Metamfetamina, sebbene con consumi più
contenuti rispetto alla cocaina, è la droga prevalente in alcuni paesi dell’est Europa (Repubblica Ceca, Slovacchia e Germania dell’est), ed ha consumi molto elevati ed in crescita in USA, Canada
e soprattutto Australia. L’Amfetamina è utilizzata prevalentemente in Belgio, Olanda, Germania e alcuni paesi Scandinavi (es. Finlandia). Infine l’Ecstasy non prevale in nessun paese analizzato
ma i consumi risultano in crescita dal 2011 al 2017 in quasi tutte le città studiate.
Sono alcuni dei risultati del più esteso studio sul consumo di droghe d’abuso effettuato a livello mondiale che viene pubblicato sulla prestigiosa rivista
scientifica Addiction. Dal 2011 al 2017 sono stati misurati i consumi di cocaina, amfetamina, metamfetamina ed ecstasy in 120 città di 37 paesi di Europa, USA, Canada, Sud America e Australia,
con più di 60 milioni di persone coinvolte.
“In Italia - spiega Sara Castiglioni, Capo dell’Unità di Biomarker Ambientali del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto di Ricerche
Farmacologiche ’Mario Negri IRCCS’ -, dove il monitoraggio è stato effettuato principalmente nella città di Milano, la cocaina è risultata la sostanza più utilizzata tra quelle analizzate, con
consumi minori di metamfetamina ed ecstasy e pressoché nulli di amfetamina. Milano presenta consumi di cocaina che possiamo definire “medi”, simili a quelli di Parigi e Copenaghen, inferiori a
quelli di Zurigo, Anversa, Londra e Barcellona. Il trend di consumo di cocaina a Milano è rimasto stabile dal 2011 al 2015 ma è aumentato nel 2016-2017. Analoghe rilevazioni a Gorizia, Bologna,
Bari, Potenza e Palermo sono state effettuate solo nel 2017 e confermano i risultati di Milano”.
“La metodologia applicata - aggiunge Ettore Zuccato, dell’Istituto Mario Negri - si è confermata in grado di fornire stime oggettive e dirette dei
consumi di droghe a livello di popolazione. Le numerose applicazioni disponibili hanno infatti dimostrato che questo metodo è in grado di fornire regolarmente dati più aggiornati rispetto alle
indagini epidemiologiche effettuate a livello nazionale a cadenza annuale o biennale”.
Lo studio è stato materialmente condotto dallo SCORE network
(www.score-network.eu), una rete di gruppi di ricerca europei nata nel 2010 sotto la guida dell’Istituto di Ricerche
Farmacologiche Mario Negri e dell’Istituto Norvegese per la Ricerca sulle Acque (NIVA), con il supporto dello “European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction” (EMCDDA), l’agenzia Europea
che si occupa di tossicodipendenze.
tratto da quotidianosanità.it
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=78049&fr=n
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