Avere una casa, un luogo dove vivere e sentirsi a proprio agio è fondamentale per stare bene. L’accoglienza, come condivisione di spazi e di tempo tra persone che hanno stili di vita e necessità differenti, ma decidono di incontrarsi e intrecciare le loro esistenze, è al centro della puntata di Psicoradio di questa settimana.
Abbiamo partecipato alla conferenza organizzata dallo IESA (Inserimento Etero-familiare Supportato di Adulti) di Bologna in occasione del suo decimo anno di attività. Lì abbiamo conosciuto molti
progetti che propongono diversi modi di accoglienza e abbiamo intervistato alcuni operatori.
Lo IESA è un progetto che lavora per affidare a chi soffre di disturbi psichici, un luogo e una famiglia diversa da quella di origine. In alternativa ad una comunità’ psichiatrica, magari senza
troppe prospettive, si trova una nuova casa a persone che sono considerate in grado di trarne giovamento.
Nella maggior parte dei casi le convivenze danno grandi soddisfazioni, sia agli ospiti che agli ospitanti. A volte però alcune convivenze si interrompono. Ma per Carolina Conti, psicologa del
Dipartimento salute mentale nel progetto IESA: “nessuna convivenza è stata un fallimento. Le convivenze concluse, non lo sono mai per uno strappo netto o per una chiusura delle relazioni.
Spesso si tratta di una rivalutazione del percorso che può sfociare, ad esempio, in un percorso in autonomia”.
Per maggiori informazioni su cos’è lo IESA (Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti) clicca su:
https://www.psicotypo.it/il-servizio-iesa-presso-i-dipartimenti-di-salute-mentale/
https://www.findhealthclinics.com/IT/Bologna/1521681394529798/Progetto-IESA
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