Questo scritto è stato inviato nella chat nazionale del movimento LE PAROLE RITROVATE (www.leparoleritrovate.com). Lo pubblichiamo con il consenso dell’Autore.
Il 2 marzo avevo proposto ai miei studenti un'esercitazione sull'impatto del coronavirus sul capitale sociale, mai
immaginando che l'Italia sarebbe diventata l'ombelico del mondo pandemico. Nelle settimane scorse invece ho avuto almeno quattro segnali che sottopongo alla vostra attenzione come tema di
ragionamento in relazione al peer support (supporto fra pari o auto mutuo aiuto).
I segnali riguardano le persone con sintomi depressivi e le loro famiglie. Ho ricevuto racconti di modifiche degli atteggiamenti di queste persone, riferite dai familiari, che hanno segnalato una
riduzione della deflessione dell'umore e l'emergenza di comportamenti di cura, comprensione e sostegno verso quei familiari che si mostravano preoccupati per la situazione di espansione
geometrica dell'epidemia, in questa condizione di convivenza forzata.
La considerazione che ho fatto è che queste situazioni non sono del tutto controintuitive.
Alcune caratteristiche dei disturbi depressivi dipendono dal senso di sostegno percepito e dal senso di connessione emotiva condivisa, che in questo momento hanno subito una notevole scossa in
direzione della piena condivisione universale del problema.
La domanda che vorrei sottoporre al ragionamento condiviso è questa:
considerata l'esperienza e competenza personale delle persone depresse in termini di sofferenza personale, possono loro in questa situazione particolare sperimentare un sollievo dai sintomi e diventare risorse esperienziali di pazienza e resistenza nei confronti di chi hanno attorno, ovvero divenire peer supporter esperti per sapere esperienziale?
E' ovvio che quattro osservazioni non possono fare primavera, sarebbe opportuna una indagine a largo raggio.
Per fortuna proprio stamattina mi è caduto in grembo un dono da parte di mia figlia che è fresca neuroscienziata cognitiva, un link che rimanda a una ricerca su base internazionale sul tema del vissuto personale in tempi di coronavirus.
Il link è il seguente, se volete partecipare troverete domande estremamente interessanti per i ragionamenti sul peer support.
Auguro a tutti il bene collettivo della consapevolezza per affrontare questo momento storico doloroso e irripetibile.
Alessandro Petronio
Psicologo
Docente di Psicologia di Comunità,
Sapienza di Roma
Referente della Calabria per Le Parole Ritrovate
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