Anche se conversare con chi ha una visione del mondo più simile alla nostra è certamente meno faticoso rispetto al confronto con chi ne ha una diametralmente opposta, non è questa la condizione
che metterei in cima alla classifica come la più gratificante e proficua in assoluto.
Come diceva Freud: "Se due persone la pensano sempre esattamente allo stesso modo, vi posso assicurare che una delle due pensa anche per
l'altra!".
Piuttosto, le persone con cui è più piacevole conversare sono quelle che:
1. se ti chiedono come stai, hai la sensazione che gli interessi veramente saperlo;
2. quando proponi un argomento di conversazione, ti seguono su quel tema oppure ti dicono sinceramente che non ne sanno nulla o che non lo trovano interessante;
3. ti ascoltano con la sincera intenzione di capire quello che stai dicendo e non sono convinte di aver già capito tutto, prima ancora che tu abbia espresso il tuo pensiero compiutamente;
4. non ti parlano sopra, ma sanno rispettare i turni di una conversazione: uno parla e l'altro ascolta, a turno, appunto;
5. se parli di A, loro non rispondono parlando di B, casomai lo faranno in un secondo momento come argomento separato e distinto da A;
6. se esprimi un'opinione su un argomento specifico, anche un'eventuale loro opinione contraria sarà comunque centrata su quell'argomento;
7. se sono in disaccordo con te, sono in grado di argomentare la loro divergenza di opinione restando "sul pezzo" senza divagare;
8. non ti attribuiscono pensieri o intenzioni che non hai mai avuto, né tanto meno parole che non hai mai pronunciato.
In sintesi? Si chiama "riconoscimento dell'Altro"! Un'acquisizione della mente, tutt'altro che scontata.
Psicologo, Psicoterapeuta
tratto dal profilo facebook: https://www.facebook.com/100005128412323/posts/1510319175815682/?sfnsn=scwspwa&extid=BGVrYUP5gHIlPh2E
Segnalato da Alice Lorenzin, volontaria di MenteInPace,
sulla chat whatsapp di MenteInPace
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