UNA STAGIONE DI DIGNITÀ PER I BRACCIANTI DI SALUZZO (Caritas, Saluzzo)
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2/7/2020 15:11
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a cura di Caritas Saluzzo.
Da settimane oltre 170 braccianti africani arrivati a Saluzzo per la raccolta stagionale della frutta dormono
accampati in condizioni indegne nei parchi e sotto i porticati dei palazzi del centro perché senza dimora.
Alcuni, pur contrattualizzati, non sono stati accolti nelle aziende in cui lavorano e che non hanno l'obbligo di
farlo perché assunti al di fuori della normativa del "Decreto Flussi".
Una situazione drammatica perché quest’anno tutte le accoglienze pubbliche ad oggi sono chiuse a causa del COVID-19.
Chiediamo alla Prefettura di Cuneo e alla Regione Piemonte
di:
aprire strutture sul modello dell’ “Accoglienza Diffusa” in ogni Comune del distretto frutticolo (con un numero ridotto di
accolti, in condizioni igienico sanitarie dignitose e rispettose delle norme anti COVID-19) e allestire una struttura per i non contrattualizzati, entrambe le soluzioni gestite da Protezione
Civile o Croce Rossa;
presentare al Governo l'urgenza di una normativa per una soluzione strutturale ai problemi di gestione dei flussi interni di
braccianti stagionali che accomunano il Saluzzese ad altri bacini ortofrutticoli
Chiediamo al Governo di:
definire una gestione di questi flussi che incroci domanda e offerta di lavoro da Nord a Sud, tramite la conoscenza dei dati sul
reale fabbisogno delle aziende;
individuare un'unica piattaforma per il collocamento, nazionale pubblica e obbligatoria;
individuare un sistema di “Accoglienza Diffusa” strutturale, con competenze, obblighi e costi chiari, per superare il dramma
degli insediamenti informali;
introdurre una normativa che garantisca un'equa distribuzione del valore aggiunto nella filiera agricola, riconoscendo ai
braccianti il diritto ad un salario e ad una contribuzione che rispettino le norme contrattuali e assicurando agli agricoltori un compenso adeguato per i loro prodotti;
individuare modalità di regolarizzazione dei braccianti stranieri che non siano solo funzionali al periodo di raccolta, ma che
tengano conto della loro dignità di persone.
In un bosco nei dintorni di Ginevra, in circostanze casuali, si consuma il cruento omicidio del
vicedirettore della HEGA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di economia sanitaria mondiale.
L’autore materiale è un alto funzionario della stessa agenzia, Andreas Krause, per il quale la vittima
rappresenta l’unico ostacolo apparentemente insormontabile alle proprie ambizioni di carriera. Assediato dal timore di essere scoperto e dai sospetti che cominciano ad addensarsi su di lui, si
ritrova lentamente risucchiato in un gorgo di paure e ossessioni, che degenera in un’autentica paranoia. Arriva addirittura ad assoldare un killer per sbarazzarsi di un collega che, secondo il
suo lucido delirio, sarebbe pronto a denunciarlo. In breve tempo la sua vita privata e professionale va a rotoli, e ogni tentativo di fare marcia indietro e confessare il proprio delitto è
vanificato da continue oscillazioni emotive e confusi progetti di fuga. Nel chiuso, ovattato quanto spregiudicato ambiente diplomatico internazionale affiorano intanto intrighi e personaggi di
dubbia moralità, disposti a tutto pur di non perdere potere e privilegi. Tra rituali bizantini, scandali messi sotto silenzio e subdoli conflitti d’interesse, emerge un quadro a tinte fosche
tratteggiato con inquietante precisione. Nella sua pur riluttante connivenza, di questo perverso mosaico Krause è un tassello fondamentale.
Le lingue della paura è un raffinato noir psicologico, una storia intrisa di cinismo, avidità e umana
fragilità, con un finale sorprendente.
L’Autore
Psichiatra, dal 1999 al 2010 è stato direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Abuso di Sostanze
dell’Organizzazione mondiale della Salute a Ginevra. In precedenza ha lavorato all’Ospedale psichiatrico di Trieste sotto la direzione di Franco Basaglia e Franco Rotelli, ed è stato a capo del
Laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria sociale presso l’Istituto Mario Negri.
Membro onorario del Royal College of Psychiatry, attualmente è segretario generale del Lisbon Institute
of Global Mental Health. Ha all’attivo oltre duecento articoli su riviste scientifiche internazionali.
Tra i suoi ultimi volumi pubblicati ricordiamo: Psicopolitica. Città, salute, migrazioni (DeriveApprodi,
2019); Sulla povertà della psichiatria (DeriveApprodi, 2017); Discorso globale, sofferenze locali. Analisi critica del Movimento di salute mentale globale (il Saggiatore, 2014).
Federica Giuliani, Gelso nella vita e nel web, la cucina nel DNA e tante cose da raccontare, tra una ricetta e l’altra! Nella mia cucina convivono ordine,
precisione e il caos della creatività, citazioni classiche e poeti maledetti, accostamenti insoliti e ricette base, racconti vicini e lontani, dal mito alla leggenda, a volte tristi, a volte dal
finale lieto, innaffiati di buon vino e buoni propositi.
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