“M’ha cercato qualcuno?”
“Sì, Marco, Giuliano, ho detto che stai una settimana fuori perché hai trovato un lavoretto.”
“Brava, mi raccomando non di’ niente a nessuno.”
“Sta’ tranquillo.”
“Salutame zio.”
Se i miei amici sapessero il vero luogo in cui mi trovo, e il motivo, sarei semplicemente rovinato. Perderei tutto. Anche questa constatazione aggiunge amarezza al momento, a palate. A parte la mia famiglia, che conosce, e subisce, nessun altro è al corrente della mia vera natura.
I medici non fanno testo, ovviamente.
In realtà, c’è anche qualcun altro.
Me ne rendo conto solo ora.
Sono i cinque pazzi con cui ho condiviso la stanza e questa settimana della mia vita.
Con loro non ho avuto possibilità di mentire, di recitare la parte del perfetto, mi hanno accolto per quello che sono, per la mia natura così simile alla loro.
Con loro ho parlato di malattia, di Dio e di morte, del tempo e della bellezza, senza dovermi sentire giudicato, analizzato.
Come mai avevo fatto prima.
Quei cinque pazzi sono la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più, sono fratelli offerti dalla vita, trovati sulla stessa barca, in mezzo alla medesima tempesta, tra pazzia e qualche altra cosa che un giorno saprò nominare.
Dal corridoio mi fermo a guardarli.
Eccoli, ognuno nel proprio angolo di stanza, indifesi di fronte alla propria condizione, esposti alle intemperie, uomini nudi abbracciati alla vita, schiacciati da un male ricevuto in dono.
I miei fratelli.
Brano tratto dal romanzo TUTTO CHIEDE SALVEZZA di Daniele Mencarelli, (edito da Mondadori, 2020) e vincitore della settima edizione del Premio Strega Giovani 2020 (pagg. 169-170).
Nel romanzo di Daniele Mencarelli si descrivono i sette giorni di trattamento sanitario obbligatorio che il protagonista affronta a vent'anni nel 1994 a causa di un momento di follia, in cui si è drogato, ha distrutto la casa e aggredito il padre.
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