DA info@altritasti.it
A menteinpace@libero.it
Un gruppo di cittadini ci trasmette questa "Lettera aperta ai promotori e ai partecipanti di
Spazzamondo".
In occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, sabato 5 giugno, la Fondazione CRC ha promosso Spazzamondo “Cittadini attivi per l’ambiente”. Come singoli cittadini e associazioni “sempre”
attivi per l’ambiente e impegnati nella tutela e salvaguardia della natura e del territorio, condividiamo pienamente gli obiettivi di questa iniziativa che vogliamo ritenere come un primo passo
iniziale di un percorso che finora non pareva avere incontrato le giuste attenzioni da parte degli Enti promotori ed organizzatori, e che ci auguriamo non resti confinato nello spazio di un
evento “una tantum” ma, al contrario, possa registrarsi per i restanti 364 giorni di questo e degli anni a venire...
Le emergenze ambientali che ci troviamo ad affrontare sono serie e richiedono azioni e interventi da attuare a tutti i livelli. Per i piccoli gesti, quelli che ciascuno può compiere, riteniamo non siano necessari particolari proclami né annunci eclatanti, né budget, kit, t-shirt, gadget, sponsor o risorse finanziarie finalizzate ad un puro evento. Occorre semplicemente maggiore consapevolezza da parte di tutti, coscienza civica e buona volontà: sette giorni su sette, tutto l’anno.
Vogliamo anche ricordare che molto spesso abbiamo fatto negli anni - e continuiamo a fare - attività volontarie, ripulendo aree degradate e
raccogliendo rifiuti abbandonati; noi come molti altri, ovviamente con minor dispendio di risorse, minor risalto e senza i riflettori e spesso nell’indifferenza di tanti che in questi
giorni pubblicamente plaudono all’iniziativa della Fondazione CRC.
Ci preme anche sottolineare che le crisi che attanagliano questi nostri tempi difficili (cambiamento climatico e pandemie, in primis) impongono una profonda revisione delle politiche di sviluppo
di cui anche la Fondazione CRC è espressione, che devono puntare sempre più concretamente alla riduzione di scarti, all’utilizzo di energie pulite, a logistiche di filiera corta e anche
a una seria rivalutazione delle merci che consideri i costi “nascosti” (impatto ecologico, effetti sulla salute, impoverimento delle risorse naturali
ecc..). Ripulire è importante, ma ancora più importante è non inquinare e non sprecare, e in questo le imprese hanno un
ruolo fondamentale, ad iniziare dal contenimento della produzione di rifiuti e di superflui imballaggi.
E’ necessario quindi puntare alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti, in modo drastico, e ci permettiamo di suggerire di farlo con piccoli ma significativi esempi come l’evitare i kit/gadget dello stesso Spazzamondo o la grande struttura-parallelepipedo usa e getta, simbolo di Alba Capitale
d’Impresa.
Riteniamo necessaria anche una corretta narrazione che eviti di ripetere un ritornello che tenta di convincerci sul fatto che possiamo
continuare a consumare, sprecare e generare rifiuti dormendo sonni tranquilli perché questo fa bene all’economia... tanto gli scarti verranno poi trattati e recuperati. Purtroppo
sappiamo che parte dei nostri rifiuti finisce infatti semplicemente lontano, destinazione secondo, terzo e quarto mondo, compresi quelli tossici e nocivi. Il trattamento e il recupero hanno un
costo che ancora troppe aziende non vogliono pagare, e da questo nascono le storie di cui la cronaca è piena.
Ultima e di questi giorni è la notizia dei 16 container di rifiuti con destinazione Turchia sequestrati al porto di Genova, provenienti proprio da una ditta specializzata che avrebbe dovuto
trattarli e recuperarli. 350 tonnellate di rifiuti, imballaggi, con tanto di documentazione falsificata, destinati a luoghi lontani per un comodo, economico quanto illegale smaltimento. Piccolo
particolare, la ditta in questione è della locale Pocapaglia (ironia della sorte aderente a Spazzamondo), la cui comunità ovviamente non
ha alcuna responsabilità per i comportamenti di quest’azienda. Come non hanno colpe gli abitanti della anch’essa spazzamondista Magliano
Alfieri nei cui terreni, e non solo in quelli purtroppo, sono stati illegalmente interrati i rifiuti della Olmo Bruno, azienda controllata da Egea e “specializzata” in trattamento e
smaltimento.
Così va il mondo, e questi purtroppo non sono casi isolati ma la punta di un iceberg sempre più grande. Possiamo fare tutte le iniziative che vogliamo, ma se non contrastiamo con fermezza queste pratiche e le idee che le alimentano e le determinano, ben poco cambierà.
Suggeriamo infine alla Fondazione CRC di istituire nei suoi bandi uno specifico indirizzo riservato ad enti e associazioni riguardante
progetti mirati alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio e alla diretta tutela, conservazione e manutenzione del patrimonio naturale e boschivo, destinando ad esso una quota considerevole
delle sue elargizioni.
Tratto da: http://www.altritasti.it/index.php/cuneo-e-provincia/4851-ben-venga-lo-spazzamondo-ma-ogni-giorno
Scrivi commento