DA quotidianosanita@qsedizioni.it
29/06/2021 01:42
Continua la dieta per i servizi di Salute Mentale: calano le strutture e la dotazione di posti letto (-1,6% rispetto all’anno precedente) ma il personale dopo il brusco calo del 2018 torna sui livelli del 2017 con 28.811 unità nel 2019. Sempre in discesa il numero degli utenti che hanno usufruito del servizio (nel 2019 sono 826.465 contro gli 837.027 del 2018) ma crescono parallelamente gli accessi in Pronto soccorso che nel 2019 sono stati 648.408 contro i 617.326 del 2018. Sono questi alcuni dati del Rapporto 2019 sulla Salute Mentale appena pubblicato dal Ministero della Salute.
Cresce ancora la spesa per gli antidepressivi in regime convenzionato la cui spesa è arrivata 383 milioni rispetto ai 372 mln del 2018. Stabili a quota 107 mila invece i ricoveri.
La sintesi del Rapporto
L’utenza
Gli utenti psichiatrici assistiti dai servizi specialistici nel corso del 2019 ammontano a 826.465 unità (mancano i dati della P.A. di Bolzano) con tassi standardizzati che vanno da 110,5 per
10.000 abitanti adulti in Molise fino a 215,2 nella regione Emilia Romagna (valore totale Italia 164,5). Gli utenti sono di sesso femminile nel 54,3% dei casi, mentre la composizione per età
riflette l’invecchiamento della popolazione generale, con un’ampia percentuale di pazienti al di sopra dei 45 anni (68,7%). In entrambi i sessi risultano meno numerosi i pazienti al di sotto dei
25 anni mentre la più alta concentrazione si ha nelle classi 45-54 anni e 55-64 anni (45,8% in entrambi i sessi); le femmine presentano, rispetto ai maschi, una percentuale più elevata nella
classe > 75 anni (7,3% nei maschi e 11,7% nelle femmine). Nel 2019 i pazienti che sono entrati in contatto per la prima volta durante l’anno (utenti al primo contatto) con i Dipartimenti di
Salute Mentale ammontano a 314.120 unità di cui il 92,9% ha avuto un contatto con i servizi per la prima volta nella vita (first ever pari a 291.695 unità).
Le patologie
I tassi relativi ai disturbi schizofrenici, ai disturbi di personalità, ai
disturbi da abuso di sostanze e al ritardo mentale sono maggiori nel sesso maschile rispetto a quello femminile, mentre l’opposto avviene per i disturbi affettivi, nevrotici e depressivi. In
particolare per la depressione il tasso degli utenti di sesso femminile è quasi doppio rispetto a quello del sesso maschile (28,7 per 10.000 abitanti nei maschi e 48,6 per 10.000 abitanti nelle
femmine).
L’attività dei servizi psichiatrici
Le prestazioni erogate nel 2019 dai servizi territoriali ammontano a
10.944.849 con una media di 14,2 prestazioni per utente. Complessivamente il 75,8% degli interventi è effettuato in sede, l’8,6% a domicilio e il resto in una sede esterna. Gli operatori
prevalenti sono rappresentati da medici (34,1%) ed infermieri (42,6%); Il 29,9% degli interventi è rappresentato da attività infermieristica al domicilio e nel territorio, il 26,0% da attività
psichiatrica, il 13,9% da attività di riabilitazione e risocializzazione territoriale, il 6,5% da attività di coordinamento e il 6,4% da attività psicologica-psicoterapica; la quota restante
riguarda attività rivolta alla famiglia e attività di supporto. Inoltre le giornate di presenza presso strutture residenziali sono pari a 11.318.853 per 27.502 utenti; la durata media del
trattamento a livello nazionale è pari a 1.044,9 giorni. Gli accessi nelle strutture semiresidenziali sono pari a 1.520.488 per 26.269 persone (316,4 accessi per 10.000
abitanti).
L’attività psichiatrica ospedaliera
Dimissioni ospedaliere Nel 2019 si registrano 107.603 dimissioni dalle strutture
psichiatriche ospedaliere (pubbliche e private), per un totale di 1.361.715 giornate di degenza con una degenza media di 12,7 giorni. Con riferimento ai Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura
(SPDC), le riammissioni non programmate entro 30 giorni rappresentano il 14,6% del totale delle dimissioni, mentre quelle a 7 giorni rappresentano il 7,9%. Nel 2019 sono stati registrati 6.737
trattamenti sanitari obbligatori nei SPDC che rappresentano il 7,0% dei ricoveri avvenuti nei reparti psichiatrici pubblici (96.510).
Accessi in pronto soccorso Nel 2019 il numero complessivo di accessi al Pronto
Soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 648.408 che costituiscono il 3,1% del numero totale di accessi al pronto soccorso a livello nazionale (n = 21.117.300 dato 2019). Il 13,4% del
totale degli accessi in Pronto Soccorso per problemi psichiatrici esita in ricovero, di cui oltre la metà nel reparto di psichiatria. Inoltre il 26,9% dei ricoveri per problemi psichiatrici
registra una diagnosi di Schizofrenia e altre psicosi funzionali. Il 75,0% del totale degli accessi in Pronto Soccorso per problemi psichiatrici esita a domicilio.
Il consumo dei Farmaci
Sono state considerate le seguenti categorie di farmaco: antidepressivi, antipsicotici e
litio erogati in regime di assistenza convenzionata e in distribuzione diretta.
In regime di assistenza convenzionata Per la
categoria degli Antidepressivi la spesa lorda complessiva è di oltre 383 milioni di euro con un numero di confezioni superiore a 37 milioni. Per la categoria degli Antipsicotici la spesa lorda
complessiva è superiore a 80 milioni di euro con un numero di confezioni che supera i 5,7 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di circa 3,4 milioni di euro con un numero
di confezioni pari a 847.760.
In distribuzione diretta Per la categoria degli
Antidepressivi la spesa lorda complessiva è pari a circa 1,1 milioni di euro con un numero di confezioni pari a 566.570. Per la categoria degli Antipsicotici la spesa lorda complessiva è pari a
circa 80 milioni di euro con un numero di confezioni pari a circa 6,6 milioni. Per la categoria Litio la spesa lorda complessiva è di 55.437 euro con un numero di confezioni pari a
25.648.
Costo dell’assistenza psichiatrica
Con riferimento all’anno 2019 il costo medio annuo per residente dell’assistenza psichiatrica, sia territoriale che ospedaliera, è pari a € 65,4
calcolato dividendo il costo complessivo dell’assistenza psichiatrica per la popolazione adulta residente nel 2019. Per quanto riguarda l’assistenza psichiatrica territoriale il costo complessivo
ammonta a 3.101.659 (in migliaia di euro), di cui 1.362.885 (in migliaia di euro) per l’assistenza ambulatoriale e domiciliare, 392.759 (in migliaia di euro) per l’assistenza semiresidenziale e
1.346.014 (in migliaia di euro) per l’assistenza residenziale. Per quanto riguarda l’assistenza psichiatrica ospedaliera, la remunerazione teorica delle prestazioni di ricovero ospedaliero è nel
2019 pari a 214.674 (in migliaia di euro).
Il personale
La dotazione complessiva del personale all’interno delle unità operative psichiatriche pubbliche, nel 2019, risulta pari a 28.811unità. Di queste
il 18,5% è rappresentato da medici (psichiatri e con altra specializzazione), il 7,0% da psicologi; il personale infermieristico rappresenta la figura professionale maggiormente rappresentata
(44,7%), seguita dagli OTA/OSS con il 10,7%, dagli educatori professionali e tecnici della riabilitazione psichiatrica pari al 7,5% e dagli assistenti sociali con il 4,2%. Il personale part time,
rappresenta il 6,0% del totale del personale dipendente e il 4,2% del totale del personale ha un rapporto di lavoro a convenzione con il DSM. L’ammontare complessivo del personale che opera nelle
strutture sanitarie convenzionate con il Dipartimento di Salute Mentale nel 2019 è pari a 11.922 unità.
Le strutture
Nel 2019 il sistema informativo salute mentale ha rilevato dati di attività di 1.328 servizi territoriali, 2.233 strutture
residenziali e 872 strutture semiresidenziali che si riferiscono a circa il 98% dei DSM. Nel 2019 il numero dei SPDC attivi è pari a 317 con complessivi 4.046 posti letto per ricoveri ordinari e
295 posti letto per ricoveri in day hospital; le strutture ospedaliere in convenzione che erogano attività di assistenza psichiatrica sono pari a 18 con un totale di posti letto per degenza
ordinaria pari a 792 e a 16 posti per day hospital. Per il totale Italia, l’offerta per i posti letto in degenza ordinaria, è di 9,5 ogni 100.000 abitanti maggiorenni.
Tratto da:
http://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=96754&fr=n
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Susanna Brunelli (sabato, 03 luglio 2021)
A casa mia ho fatto i conti, 11 mesi di ricoveri, nel rapporto finale di dimissione indicano quanto sono costata alla sanità, EURI 58.600 (cinquantottomilaseicento) con questi soldi risolvevo in parte il motivo per cui sono caduta in depressione, finivo di pagare il mutuo residuo (quattro mila euro, che ho dovuto sospendere perché non ci stavo dentro ma ad ottobre mi si ripresenterà la banca) prendo 297 euro di pensione di invalidità, non ho più un lavoro , ho venduto la mia cara auto dove andavo ovunque e mi permetteva di fare quello che adesso non posso fare , mi è stato rifiutato il reddito di cittadinanza forse perché ho una casa di mia proprietà, ( l' unico mio punto fermo) , la riacutizzazione dei dolori causati dall' artrite Reumatoide al momento mi impediscono di lavorare qualora qualcuno mi assumesse facendo parte delle liste speciali, anche in Reumatologia si spendono migliaia di euro per farmaci costosissimi ma quando chiedi la Cannabis terapeutica non te la danno.
La cosa positiva è che non prendo psicofarmaci, ma il ricordo della mia bruttissima esperienza rimane, ed è per questo che vorrei almeno essere di supporto a chi sta vivendo situazioni simili alla mia e grazie a Dio la mia testa funziona perfettamente.
Mi chiedo, ma è una questione di risorse o le risorse vengono usate male? Scusate lo sfogo, ma io con 58mila euro avrei pure pagato il funerale di mio papà, mantenuto la mia auto, avrei avuto il tempo di trovare un' altro posto di lavoro, finito di pagare il mutuo residuo e pagato sedute di psicoterapia per recuperare il mio equilibrio psicofisico e sociale e ci stava pure una vacanza in un luogo rilassante
Magari ho sbagliato a fare i conti... Boh!!! Forse sbaglio anche a ragionare, boh!!!
Ora, sono su un'altro piano di sfida, quello fisico, sto cercando di essere determinata nel chiedere la Cannabis terapeutica,(20 anni di artrite reumatoide) fanno fatica a metterla a disposizione perché prima devi provare tutta la chimica, è da tre mesi che uso un farmaco costosissimo (1.680 euro al mese) e ancora non mi sta facendo niente, solo soffrire, e rinunciare a tutte le attività esterne in quanto il dolore mi impedisce di muovermi liberamente.
Allora la "lobby" è fantasia?
Se c'è una cosa che per molti è stata ed è di grande aiuto e non la metti a disposizione, la risposta per una persona che è abituata a riflettere è : SPRECO e INTERESSI, non certo di far star bene chi soffre ma seguire i protocolli.
Racconto questo non per fare la vittima, anche se a questo punto pratico l'auto compassione, ma per mettere in evidenza una delle tante storie che rientrano in un comune sistema più malato di chi ne è vittima.
Non so come, non so dove, non so quando, ma questa storia deve finire!
Non c'è salute senza salute mentale, fisica, spirituale. Alzarsi la mattina e dire Ahi ! anziché grazie non mi piace, ma quando fa male fa male!
Però non bisogna perdere la fede, la speranza, il desiderio e il potere dell' intenzione. Grazie per aver accolto le mie riflessioni, anche di questo ho bisogno, aiuta a sentirsi meno soli ��� in risposta all'ascolto di Gianfranco Conforti , sempre attento a ciò che scrivo sulla chat de Le Parole ritrovate
GRAZIE !
Susanna B.
Per chi volesse confrontarsi con me : susi.brunelli@gmail.com
Susanna Brunelli (sabato, 03 luglio 2021 17:45)
DATI ALLUCINANTI !!!!!!