Ammiro molto il coraggio e la determinazione con cui questa donna sfida tutto e tutti per svelare al mondo la condizione delle donne afgane oppresse dal regime dei Talebani. Che tristezza!!
Andrea Castellino
Volontario MenteInPace
Cuneo
Shamsia Hassani è la prima street artist del paese. Può sembrar strano ma già solo poter apprendere le tecniche dell’arte urbana e avere la possibilità durante questi ultimi anni – prima della disastrosa ritirata delle truppe americane – di poter esprimere la sua arte è stata una vittoria personale e per tutte le donne afghane.
Nata in Iran nel 1988 – dove i suoi genitori sono emigrati a causa della guerra – soltanto nel 2005 ha potuto far rientro nel suo paese e studiare l’arte che l’appassionava, riuscendo a studiare all’Università di Kabul e trovare lavoro prima come docente incaricata e in seguito professore associato di scultura presso l’università.
La svolta però avviene nel 2010 quando, durante un workshop organizzato a Kabul, apprende l’arte dei murales da Chu, un artista del Regno Unito. Capisce subito quanto questa forma d’arte sia in grado di raggiungere ogni angolo remoto del suo paese, di lanciare un messaggio in modo ancora più chiaro e immediato della parola.
I suoi lavori di street art in giro per Kabul sono molto stilizzati e semplici, probabilmente anche per la necessità di essere veloci e non avere problemi di sorta durante l’esecuzione da parte di chi non apprezzava simili iniziative. A maggior ragione se a crearle era una donna.
“Voglio cambiare i colori della mia città e coprire tutti i brutti ricordi della guerra, perché sui muri ci sono ancora i segni“, amava ripetere la giovane artista.
Le sue muse preferite sono ovviamente le donne, rappresentate spesso senza la bocca. come se qualcuno avesse tolto loro la voce. Donne sognanti e piene di energia che però, con il ritorno dei talebani, sembrano di nuovo sprofondare in una nuova oscurità.
Gli ultimi lavori di Shamsia restituiscono al mondo tutta l’angoscia delle giovani afghane. L’oscurità che avanza alle loro spalle. Il senso di solitudine ma al tempo stesso anche la forza di resistere, di non voler tornare indietro. Uno dei simboli più presenti nelle sue opere infatti è il Dente di Leone, il fiore che simboleggia la forza, la speranza e la fiducia.
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Massimo Fornasini (giovedì, 16 settembre 2021 10:29)
Complimenti Andrea. Bellissimo Articolo. Buona vita �