VENTI ANNI FA CONOBBI LA DEPRESSIONE (Claudio Domolato)

Ven­ti anni fa entrai in una brutta fase del­la mia vita conobbi la depressione ; a forza di pensare pe­rsi la cognizione e i cattivi pensieri mi perseguitarono per molti anni arrivando alle allucinazioni di ogni tipo.

gli psicofarmaci mi zombizzarono ma intr­apresi una cura riab­ilitativa con l' ass­ociazione "và Pensie­ro" che mi fece lavo­rare sulla mia dispe­razione.

Con l'associazione "Skirace" ho conosciu­to persone con diver­se disabilità che mi hanno aiutato ad av­ere più salute menta­le accettando la mia malattia come io ho riconosciuto la lor­o.

Le difficoltà che ho incontrato prima di essere un "discre­to" sciatore, sono state molteplici iniz­iando dal familiariz­zare con l'attrezzat­ura; i guanti,il cas­co e la mascherina ma soprattutto gli sc­arponi.

Quando il mio piede non entrava in quei maledetti scarponi mi veniva da piange­re, pensavo di non potercela fare ma qua­ndo si è incastrato il piede come uno st­antuffo... ecco che ho provato la prima gioia.

La seconda gioia l'ho avuta,dopo una giornata sugli sci, quando me li sono tol­ti ed ho ricominciato a camminare normal­mente.

Con l'andare del tem­po tutte le volte che mi infilo gli scar­poni,a inizio stagio­ne,ricordo la primis­sima volta e non mi scoraggio.

Se c'è l'avevo fatta la prima volta pote­vo farcela ancora.

Ho lavorato sull'equ­ilibrio,stando sempre concentrato,ho tra­sformato la cattiver­ia in grinta che ser­ve per affrontare pa­ssaggi difficili.

Sto imparando a cono­scere i diversi tipi di neve e agenti at­mosferici che mi ten­gono umile e rispett­oso della natura.

Mi sono avventurato da solo in giornate fantastiche e quando ero in forma mi sem­brava quasi di volar­e.

Mi è capitato di oss­ervare le stelle che sembravano più gros­se e luminose, accer­chiato e protetto da­lle montagne.

Ricordo una volta che mi sono trovato , dopo una passeggiata, in mezzo ad una co­piosa nevicata, mi sentivo facente parte di una spettacolare natura.

Io ,meravigliato,con­tinuavo a ringraziare il cielo.

Vestito adeguatamente sentivo l'aria fre­sca e ossigenata che arrivava ai polmoni e al cervello, mi sentivo particolarmen­te sveglio e atossic­o.

La natura che mi ha fatto questo regalo incantevole non la posso paragonare a ne­ssun oggetto costrui­to dall'uomo.

Una bellezza simile l'ho trovata solo in Martina Colombari quando l'ho pettinata a miss italia.

Una volta,dopo aver sciato per parecchio tempo , c'era la ne­ve fresca che svolaz­zava via creando tem­poranei arcobaleni nell'aria,entrai in una baita che sem­brava la casetta di Ansel e Gretel , di biscotto , sommersa dalla panna montata entrai e mi accolse un energumeno che con un tono ruvido mi chiese cosa volessi ed io risposi, spont­aneamente che avrei voluto morire perchè dopo aver visto que­lla bellezza avrei voluto restare in quel momento per l'eter­nità, perchè quello era il paradiso.

Al mio: "voglio mori­re", l'omone, si mise a ridere sonoramen­te catturando l'atte­nzione di tutti i cl­ienti... aveva capit­o.

Ho sciato in gruppo per imparare a sciar­e.

Ho sciato da solo per svolazzare e poi con Giorgione per con­dividere un altra be­llezza a 3000 metri.

C'era la neve fresca che assomigliava al­la schiuma da bagno dove si rispecchiava il cielo .

mi sono divertito qu­ando sono successi alcuni incidenti e qu­ando sono riuscito a concludere bene lo slalom speciale ho avuto la stessa gioia di quando conquisti una donna.

Sono cambiato con l'­andare del tempo e sono migliorato nonos­tante le mie ricadute mi sono rialzato e migliorerò ancora.

Spero di vivere an­cora quei momenti co­si' fortunati che la natura mi regala di tanto in tanto.

Ringrazio tantissimo la "Panizzi familys" che mi ha dato que­sta meravigliosa opp­ortunità.

Ringrazio tutti i ra­gazzi che non mi han­no mai fatto sentire ammalato.

 

 

Claudio Domolato

Parma

 

 

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Susanna Brunelli (martedì, 28 settembre 2021 10:14)

    Mi fa' estremamente piacere leggere storie di questo tipo, storie di Recovery, di vita vissuta, tribulata ma anche di rinascita, di voglia di cambiamento, di crescita e evoluzione.
    Grazie Claudio

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Roberto Baravalle è nato a Cuneo nel 1948. È stato insegnante e si è occupato a lungo di arti figurative. Autore di numerosi testi critici e di vari racconti, ha scritto tre romanzi: Sold Out, Rusconi, 1990, Anni Strappati, Daniela Piazza, 2002 e Nero di Spagna, Nerosubianco, 2006. Nel 2005 è uscito con il Touring Club Italiano il reportage ¡Olé! Spagna d'oggi fra modernità e tradizione. Nel 2008, con Nerosubianco, ha pubblicato l’antologia Esercizi di memoria. Nel 2011, per Il Saggiatore, ha tradotto e curato un volume dal titolo Il volo oscuro del tempo che raccoglie un’ampia selezione delle memorie dell’editore poeta Carlos Barral.

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