La contenzione è superabile?
“Che immagini ti vengono all’idea di essere ricoverato/a perché stai male e alla possibilità che qualcuno ti leghi?”
Alcuni redattori e redattrici di Psicoradio raccontano le loro esperienze.
DA psicoradio@gmail.com
31-10-2021 09:14
Non legare le persone in ambito psichiatrico è possibile: l'esempio è offerto in Italia da quei reparti psichiatrici di diagnosi e cura (SPDC) che hanno scelto di non farlo e che si sono riuniti
già da qualche anno nel Club SPDC No
Restraint con l'obiettivo di
promuovere una cultura della contenzione zero.
Un loro convegno, dal titolo “La contenzione è superabile nelle grandi città?” si è svolto il 23 settembre a Bologna e in diretta streaming ( altri convegni sono previsti. Tra i
partecipanti, Psicoradio ha intervistato il dott. Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell'AUSL di Bologna; lo psichiatra racconta che quando ha iniziato a
lavorare in manicomio, nel 1990, la contenzione era una pratica di routine: “È stato anche per me traumatico, una cosa che mi ha fatto vacillare anche rispetto alla vocazione
professionale”.
Massimiliano Nocera, coordinatore infermieristico dell'SPDC di San Giovanni in Persiceto (BO), un servizio che sin dalla sua nascita non ha mai legato, ci racconta la sua esperienza con un
paziente col quale sono stati veramente vicini al praticare la contenzione. “È stata un’esperienza difficilissima, non era un paziente da portare in psichiatria. Aveva un grave ritardo
mentale, metteva in atto degli agiti molto aggressivi. L'abbiamo gestito a fatica ma con tutta la cultura e professionalità del caso, tanto che quando è andato via lui ci ha ringraziato, gli
abbiamo fatto dei regali e ci è quasi dispiaciuto che se ne andasse”. E aggiunge “per smettere di legare ci vuole tanto tempo e formazione”.
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Susanna Brunelli (domenica, 21 novembre 2021 08:02)
La contenzione non è terapeutica, serve solo a chi lega, ci conto che entro il 2023 venga abolita come è stato detto al tavolo tecnico del giugno scorso