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1/9/2022 19:52
di Fabrizio
Starace
Direttore DSMDP AUSL di Modena
Presidente Società Italiana di Epidemiologia
Psichiatrica
Presidente Sezione IIIa Consiglio Superiore di
Sanità
Introduzione
In un recente
contributo sulle modalità per affrontare
l’emergenza salute mentale abbiamo concentrato l’attenzione sulla necessità di un intervento straordinario per arginare il “cedimento strutturale” che il sistema di cura per la salute mentale
presenta ormai da anni.
L’auspicato rifinanziamento straordinario della Salute Mentale (e degli altri macro-livelli di assistenza palesemente sottofinanziati) dovrà tuttavia accompagnarsi a misure idonee ad evitare di “fare il pieno di benzina a un’auto col motore in panne”. In altri termini, se la rinnovata sensibilità di opinione pubblica e politica alla salute mentale determinerà un deciso rafforzamento del sistema pubblico di cura - oggi nel pieno di una crisi di mezzi che rischia di divenire rapidamente crisi dei suoi princìpi fondanti, della sua identità storica - è necessario contemporaneamente intervenire sui dispositivi che hanno contribuito a indebolirne la resilienza e rischiano di vanificare la ripresa.
Consapevoli che nessuna reingegnerizzazione dell’architettura organizzativa dei servizi per la salute mentale potrà avere successo senza prima ricostituire il capitale umano e professionale che in questi servizi opera.
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