LE PAROLE RITROVATE:
A VERONA IL RICCO CONFRONTO
SULL’ABITARE AUTONOMO
articolo tratto da LiberalaMente
Il giornale del fareassieme della salute mentale di Trento
n.166 – ottobre 2022
Verso l’abitare autonomo in Salute Mentale: questo è il titolo della giornata di confronto tra diverse realtà regionali, organizzata dal coordinamento nazionale Le Parole ritrovate sabato 1 ottobre in piazza Brà a Verona presso il Palazzo della Gran Guardia.
Oltre duecento i partecipanti, provenienti da Veneto, Trentino, Umbria, Toscana, Lombardia, Piemonte, Emilia.
Il tema è da sempre caro al movimento: l’abitare come dimensione di vita quotidiana che può favorire i percorsi di recovery e dove il modello del fareassieme può trovare feconda applicazione attraverso le pratiche del coinvolgimento e del supporto tra pari, della valorizzazione dei saperi, della co-progettazione e co-produzione.
La musica ha aperto la giornata e ha dato il via alle testimonianze di persone e associazioni, come quella veronese “Sulle orme” di Don Paolo che accoglie in canonica e “salva” un ex-paziente del manicomio, dall’essere collocato lontano in una delle nuove (vecchie) strutture lungo-assistenziali (le RSSP) istituite di recente dalla Regione.
“Ma quale abitare autonomo” ha detto tra l’altro: l’abitare non è tanto e solo la casa ma soprattutto il luogo delle relazioni quotidiane e affettive che danno senso di appartenenza e socialità. O la testimonianza di Ernesto Guerriero, di nome e di fatto, ex-assistente sociale della psichiatria, volontario del Self Help veronese, un movimento nato negli anni novanta che forse per primo ha aperto la strada verso nuove soluzioni abitative e nuovi tipi di relazione. Ancora, alcune bellissime testimonianze degli utenti inquilini degli appartamenti autonomi come quelli di Padova che hanno raccontato le fatiche e i piaceri della quotidianità, tra responsabilità e libertà.
È arrivata poi la volta delle altre realtà regionali, in primis quella unica e straordinaria dei trentini con gli “accoglienti richiedenti asilo” alcuni diventati nel tempo da operatori di supporto a veri coinquilini; a seguire il meraviglioso gruppo umbro col Tavolo sull’abitare e così quello di Prato con le parole d’ordine “Pensare e Lavorare Insieme”, tutte realtà in cui è evidente che la pratica e lo spirito del fareassieme crea una speciale sintonia frutto dell’integrazione dei contributi di tutti per cui le cose acquistano maggior qualità, efficacia e creatività.
Sabrina Marangon
LiberalaMente
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