I GIORNI DELLA MERLA: PERCHÉ SI CHIAMANO COSÌ

Articolo segnalato da Andrea Castellino

Volontario di MenteInPace

 

Una leggenda vuole che il nome derivi dal volatile, punito dal mese di gennaio per essersi preso gioco di lui. Un’altra parla di una signora de Merli che, per attraversare un fiume e raggiungere il marito, dovette aspettare i giorni più freddi dell’anno, nella speranza che si ghiacciasse.

 

Esistono dei giorni considerati più freddi dell’anno. O almeno, così dice la tradizione. Vengono chiamati i “giorni della Merla” e solitamente coincidono con gli ultimi tre giorni di gennaio, quindi nel caso di quest'anno, con domenica 29, lunedì 30 e martedì 31 gennaio 2023. Ma perché si chiamano così?

 

Ci sono diverse leggende al riguardo, molte delle quali legate al pennuto dal becco giallo, a cui si attribuisce la responsabilità di questo periodo particolarmente freddo. Secondo una versione diffusa, la merla non avrebbe sempre avuto le piume scure come quelle che conosciamo oggi: in passato aveva le piume bianche e durante una fredda giornata invernale, in cerca di cibo, dovette rifugiarsi in un comignolo, riemergendo dopo tre giorni coperta di fuliggine e quindi con le piume grigie. 

 

Elisa Morando

 

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Tratto da: https://www.genovatoday.it/social/giorni-merla-2023-leggende.html

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Roberto Baravalle è nato a Cuneo nel 1948. È stato insegnante e si è occupato a lungo di arti figurative. Autore di numerosi testi critici e di vari racconti, ha scritto tre romanzi: Sold Out, Rusconi, 1990, Anni Strappati, Daniela Piazza, 2002 e Nero di Spagna, Nerosubianco, 2006. Nel 2005 è uscito con il Touring Club Italiano il reportage ¡Olé! Spagna d'oggi fra modernità e tradizione. Nel 2008, con Nerosubianco, ha pubblicato l’antologia Esercizi di memoria. Nel 2011, per Il Saggiatore, ha tradotto e curato un volume dal titolo Il volo oscuro del tempo che raccoglie un’ampia selezione delle memorie dell’editore poeta Carlos Barral.

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