di Andrea Angelozzi (psichiatra)
02 FEBBRAIO 2023
DA quotidianosanita@qsedizioni.it
2/2/2023 22:20
Gentile Direttore,
apprendiamo da Quotidiano Sanità della conclusione nel Veneto del corso per istruttori regionali in tema di aggressioni e atti di violenza a danno del personale delle Aziende sanitarie del Veneto. Nel Corso gli operatori sono stati formati alle "Linee di Indirizzo regionali per la prevenzione e la gestione delle aggressioni e degli atti di violenza a danno dei professionisti delle Aziende sanitarie", diffuse dalla Regione nel febbraio 2022; sono state inoltre illustrate tecniche comunicative e comportamentali utili a riconoscere, prevenire e gestire episodi di violenza, in particolare in presenza di soggetti agitati e violenti e nei contesti di emergenza.
Inutile dire quanto queste iniziative siano lodevoli e sia importante la attenzione dedicata al fenomeno. Mi preme tuttavia sottolineare due aspetti presenti in quelle linee di indirizzo che meritano attenzione.
La prima è il richiamo, ormai consueto, alle varie tecniche di de-escalation per le quali peraltro la evidenza è problematica. Basta una rapida scorsa alla letteratura, anche recente, per verificare che funzionano decisamente di più a livello soggettivo nel migliorare la sicurezza con cui gli operatori affrontano queste situazioni e limitarne il burn-out, rispetto ad un reale calo degli episodi di violenza.
Ma gli aspetti che meritano più attenzione sono altri, a cominciare da quanto indicato a pagg 21-22 che riporto testualmente:
“Stabilizzazione. Se necessario, usare tre tecniche di stabilizzazione per ottenere il controllo della situazione: contenzione fisica, sedazione e contenzione farmacologica.
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Tratto da:
https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=110724&fr=n
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