Articolo inviato il 11/04/2023 - 12:15 via whatsapp
La parte dominante e la parte recessiva di noi si può intendere come ciò che di noi manifestiamo all'esterno a discapito di una nostra manifestazione più flebile, latente, oserei dire timida al punto di essere quest'ultima annullata. Occorre, per un efficace concetto di salute mentale, che ci sia equilibrio tra parte dominante e parte recessiva poiché il zittire una parte di noi genera frustrazione e senso di inadeguatezza. Vivere a contatto con se stessi vuol dire necessariamente accettare le parti che ci costituiscono, che non di rado confliggono tra loro. Inevitabilmente una parte prevarrà sull'altra ma questo deve derivare da scelte di natura utilitaristica in relazione all'ambiente esterno. Qui ci riallacciamo al concetto di morale, laddove un nostro atteggiamento non sia ben amalgamato con ciò che è ritenuto morale sorgono sensi di colpa, vi è poi la possibilità di una negazione del proprio io che però non verrà mai meno. È importante che la parte recessiva di noi non sia giudicata da noi stessi ma valutata non altamente funzionale all'atteggiamento che è utile avere a favore della parte dominante che meglio dovrà valutare i pro e i contro dei propri atteggiamenti selezionandoli secondo criteri di utilità.
Gabriella Abbate
Utente Familiare Esperta
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