A Venezia una manifestazione arrivata alla sua tredicesima edizione segue lo stesso impulso di Franco Basaglia: riportare la follia “là dove essa ha origine, cioè nella vita”.
Articolo segnalato da Alice Lorenzin
Volontaria di MenteInPace
3/6/2023 19:43
01/06/2023
Articolo tratto da internazionale.it
È sulle tracce di Franca Ongaro e di Franco Basaglia che la psicoterapeuta e filosofa Anna Poma è arrivata a Venezia: “Venezia a me fa questo effetto, che il dentro sia sempre anche fuori e il fuori sia anche sempre dentro”, scriveva in un’antologia di autori veneziani autoctoni e adottati per spiegare l’arbitrarietà dei confini tra follia e normalità. Che sia proprio la peculiarità della città ad aver influenzato Basaglia, lo psichiatra che ha rivoluzionato il modo di rapportarsi alla malattia mentale, portando alla chiusura dei manicomi partendo da Venezia e poi in direzione Gorizia e, soprattutto, Trieste? È possibile. E seguendo lo stesso impulso a riportare la follia “là dove essa ha origine, cioè nella vita” (così scriveva lo stesso Basaglia), Anna Poma ha ideato un appuntamento, che ha chiamato Festival dei matti.
Ogni anno dal 2009, a primavera inoltrata, la manifestazione diventa occasione di incontro per chi si occupa di psichiatria e cura, di filosofia e letteratura, porta al confronto operatori della salute mentale e coinvolge (anche con workshop e laboratori) curiosi e studenti universitari. Gli eventi delle quattro giornate di questa edizione si sono svolte dal 25 al 28 maggio tra la terraferma e la laguna, al museo M9 di Mestre, all’Accademia di belle arti, al teatrino di palazzo Grassi.
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Tratto da:
https://www.internazionale.it/essenziale/notizie/marco-de-vidi/2023/06/01/festival-matti-venezia
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