NEWSLETTER ASSOCIAZIONE “LA TARTAVELA ODV” - Luglio 2023

DA tartavela@latartavela.it

25/07/2023 - 11:08

A menteinpace@libero.it

 

1 – L’UNASAM (Unione Nazionale Associazioni Salute Mentale) ha pubblicato un interessante documento sull’Amministratore di Sostegno (ADM), figura sulla quale sovente si discute fra i nostri soci, elaborata da un Comitato Scientifico, presieduto dal Dr Francesco Maisto, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Milano; di seguito riportiamo una sintesi delle proposte conclusive:

1. Definire con chiarezza l’impossibilità di procedere alla decretazione dell’istituto dell’ADM senza che il Giudice Tutelare (GT), abbia ascoltato il beneficiario e verificato le sue condizioni reali, la sua capacità di provvedere ai suoi bisogni e agli atti che sarebbe in grado di compiere autonomamente (ART.407 cc).

2. La scelta dell’ADM debba ricadere principalmente su un familiare convivente o su persona di fiducia, ad eccezione di gravi e verificate motivazioni tese alla miglior tutela.

3. Ribadire fortemente requisito dell’incarico gratuito salvo equa indennità disposta dal GT, correlata a entità e difficoltà patrimonio da gestire: l’ADM deve garantire autosufficienza economica sua, senza alcuna “retribuzione”, proprio per la gratuità dell’incarico.

4. Definire limite massimo incarichi per singolo ADM: p. es. 5 incarichi.

5. Tempistica istanze per procedure e attivazione istituto.

6. Tempistica ricorsi in Corte d’Appello contro GT.

7. Definizione delle incompatibiltà incarichi per potenziali conflitti.

8. Rafforzare organici della Giurisdizione Volontaria, delle Cancellerie e degli Uffici Amministrativi e istituire un Ufficio Tutela delle persone in difficoltà o disabilità, con personale della PA e/o volontari delle Associazioni dei familiari e degli utenti, di provata esperienza, iscritte ai RUNTS, affinché sia consentito ai beneficiari un rapporto diretto coi GT (principio di prossimità col GT) e l’accesso diretto ai propri fascicoli (principio habeas data). Prevedere possibilità accesso telematico.

9. Stabilire che gli atti per i quali può essere integrata la volontà del beneficiario, non può mai eccedere il dissenso del beneficiario o i limiti stabiliti dal GT, alla luce dei principi della Convenzione ONU per persone con Disabilità (CRPD), ratificata dall’Italia con Legge 3 Marzo 2009 n.18 - Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilita'

10. Avviare indagine conoscitiva per verificare:

· quante persone beneficiano dell’istituto ADM;

· quante di queste sono state istituzionalizzate a vario titolo;

· quante risorse dei beneficiari sono state utilizzate per “remunerare” gli ADM;

· censimento ADM attuali suddivisi fra familiari, rappresentatnti istituzionali e altri, questi classificati per categoria professionale,

· quanti ADM sono stati rimossi o sostituiti per richiesta dei benficiari;

11. Si propone costituzione di un Organismo di Monitoraggio e Vigilanza composto da rappresentanti del Ministero, del CSM, del Garante Nazionale delle Organizzazioni iscritte al RUNTS per la corretta applicazione della legge 6/2004. Maggiori dettagli sul sito UNASAM: http://www.unasam.it/news/

 

2 - E’ stata depositato il Disegno di legge «Disposizioni in materia di salute mentale», pensato per dare seguito alla Legge 180. La norma, sponsorizzata dal Forum Salute Mentale – inizialmente gruppo informale di medici, operatori, persone con esperienza e cittadini attivi sul tema, diventato ora ufficialmente un’associazione – era già stata presentata nel 2017 a firma di Nerina Dirindin e Luigi Manconi (PD) e riproposto nell’ultima legislatura dall’ex deputata Elena Carnevali (PD) e dalla allora senatrice Paola Boldrini (PD). Il DDL propone l’attuazione in tutto il territorio nazionale di strumenti adeguati alla presa in carico delle persone con disturbi psichiatrici, valorizzando il loro ruolo come parte attiva all’interno del percorso di cura e della società in cui sono inseriti, come già avviene in alcuni Dipartimenti di Salute Mentale. Scopo della legge sarebbe anche richiamare i servizi, i dipartimenti, le regioni, la magistratura a vigilare sull’attuazione delle misure di sicurezza, individuando concretamente livelli di assistenza e percorsi di cura, prevedendo l’operatività dei servizi sul territorio per 24 ore al giorno e mettendo sempre al centro la persona e i suoi bisogni. Il DDL vorrebbe inoltre regolamentare la tendenza - che si registra nell’ambito della Salute Mentale e della salute in generale da alcuni anni - che parrebbe orientata più verso l’ospedalizzazione e il ricovero delle persone: le strutture residenziali sono presenti in tutte le Regioni, in alcune, poche, si conta 1 posto letto ogni 10.000 abitanti, in altre si arriva fino a 5 volte tanto. Quasi ovunque si consumano più della metà, fino al 70/80% delle risorse regionali per la SM, riducendo irrimediabilmente la consistenza e la capacità di intervento dei servizi territoriali. Scrivono in una nota i rappresentati del Forum. «Occorre dunque ripensare alla presenza della cooperazione sociale, costretta ad appiattirsi su infelici politiche regionali. Rischia di diventare dominante la diffusione di luoghi che assomigliano a cronicari. Le ingenti risorse, passivamente dedicate alla “residenzialità”, sarebbero sufficienti per ripensare a forme diverse dell’abitare, dell’inserimento lavorativo, del vivere sociale. I progetti riabilitativi individuali, dove attivati, producono risultati tanto evidenti quanto inaspettati». Il Forum punta l’attenzione anche sui CSM, mal distribuiti nel Paese. « In alcune Regioni, per via delle razionalizzazioni e degli accorpamenti, i CSM vanno riducendosi di numero, insistendo su aree estese e popolazioni sempre più numerose. Sono aperti per fasce orarie ridotte: ad eccezione di alcune realtà regionali la norma è di 8/12 ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Gli interventi di gestione della crisi, di presa in carico individuale, di sostegno alle famiglie e all’abitare, di integrazione sociale, finiscono per essere insufficienti o del tutto assenti. Frequente è la riduzione alle sole visite ambulatoriali (con il ricorso a sterminate liste di attesa) per prevalenti prescrizioni farmacologiche». Sul tema si è formata anche una Commissione parlamentare d’inchiesta, che ha annotato: «Come conseguenza le tipologie delle prestazioni risultano poco o per nulla declinate sulle necessità della persona, a partire dalla disponibilità all’ascolto, mancano il sostegno integrato con il sociale presso il domicilio, la risposta all’emergenza e alla crisi nelle 24h, la mediazione familiare in situazione di allarme». Nodo centrale del DDL anche la regolamentazione dei Trattamenti Sanitari Obbligatori (TSO).

Fonte:

https://www.vita.it/it/article/2023/06/12/dare-gambe-alla-180-sara-la-volta-buona/167093

Raccomandiamo vivamente a tutte le Associazioni la consultazione e il pronunciamento a favore o contrario sui temi trattati dal DDL, poiché spesso queste proposte cadono nell’indifferenza generale, salvo poi lamentarsi delle inadeguatezze delle leggi. Il testo della legge è consultabile a questo link:

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DDLPRES/0/1040274/index.html?%20part=ddlpres_ddlpres1-articolato_articolato1&part=ddlpres_ddlpres1-frontespizio_front01

 

3 - Decimo Quaderno SIEP. “Gli orizzonti diseguali della Salute Mentale in Italia”. È disponibile nell’area riservata ai soci il 10° volume dei Quaderni di Epidemiologia Psichiatrica: “Gli orizzonti diseguali della Salute Mentale in Italia” di F. Starace e F. Giovinazzi, in cui vengono presentati gli indicatori elaborati dalla SIEP sulla base dei dati (2021) derivanti dal Sistema SISM. Oltre ai consueti grafici che consentono di cogliere il “posizionamento” delle singole Regioni rispetto al dato nazionale, questa edizione si arricchisce – per ciascun indicatore – di mappe geografiche costruite sui quartili della distribuzione, così da consentire la visualizzazione di eventuali relazioni spaziali (es. differenze Nord-Sud). Viene inoltre proposta – mediante un set di indicatori selezionati – l’analisi della propensione di ciascuna Regione ad un’assistenza territoriale e/o ospedaliera. Le informazioni fornite da questa ultima rilevazione SISM consentono alcune considerazioni di carattere generale che attengono all’“accountability” del Sistema di Cura per la Salute Mentale. Purtroppo, dobbiamo ancora una volta rilevare che l’enorme mole di dati disponibili non ci risulta venga utilizzata per orientare azioni di programmazione e di miglioramento dell’assistenza erogata. L’impressione che se ne ricava è quella di una sconnessione – nelle politiche di Salute Mentale – tra il momento della verifica, della valutazione e quello della revisione dei modelli che a livello nazionale e regionale mostrano necessità di (ri)programmazione. È come se la mera enunciazione dei problemi da affrontare esaurisse i compiti (e le responsabilità) di indirizzo e buona amministrazione dei decisori politici regionali e nazionali. La “crisi di responsabilità” si distribuisce equamente tra centro e periferia. Da un lato vengono tollerate vistose inadempienze, sia sul piano amministrativo che su quello dell’efficace perseguimento degli Obiettivi Prioritari definiti dal Piano d’Azione Nazionale per la Salute Mentale (si veda in proposito il Documento prodotto dal Tavolo Tecnico Salute Mentale in occasione della 2° Conferenza Nazionale del 25-26 giugno 2021, scaricabile dal sito del Ministero Salute). Dall’altro, non si pone adeguata attenzione alle (talvolta) macroscopiche differenze di performance dei servizi all’interno delle singole Regioni, perpetuando disuguaglianze abissali di accesso e trattamento in aree territoriali che distano tra loro solo pochi chilometri! Per contrastare la rassegnazione, per evitare che i dati raccolti finiscano con l’alimentare la frustrazione piuttosto che il miglioramento, occorre che sia l’azione centrale di indirizzo e verifica, sia quella regionale di organizzazione ed erogazione delle prestazioni, siano sottoposte al vaglio della fattualità e diano conto ai diretti interessati, ossia i cittadini, del funzionamento dei singoli servizi, dei singoli DSM. In questa prospettiva, analisi come quelle che SIEP regolarmente produce a partire dai dati del SISM possono divenire straordinari strumenti di partecipazione democratica.

Fabrizio Starace-Presidente SIEP –

Fonte: https://siep.it/

 

4 - I quaderni di Giulia e Matteo.

Sul sito dell’associazione ( https://tartavela.it/ ) è stata proposta una collana di quaderni che trattano, in modo divulgativo ma rigoroso, argomenti riguardanti i disturbi psichiatrici, i pazienti e le loro famiglie. I quaderni sono consultabili e liberamente scaricabili da tutti e sono - a nostro avviso - un bell’esempio di documentazione divulgativa sui temi della SM. Così infatti li presenta l’associazione: “Infatti siamo convinti che sia doveroso, oltre che offrire il sostegno alle famiglie dei malati, anche cercare di far riconoscere, prevenire ed indirizzare, tramite una corretta informazione, quelle situazioni che, se non ben affrontate, potrebbero favorire l'insorgenza o il peggioramento di disturbi psichiatrici latenti o preesistenti.” I quaderni si divideranno in funzione dei destinatari a cui sono principalmente indirizzati e dei loro contenuti e saranno distinti tramite i colori delle copertine. La collana è composta ad oggi da quattro titoli:

          1  Mi presento: Zia Marija - Una chiacchierata informale sui pro (pochi) e i contro (molti) nell'uso della cannnabis.

2 - Psicologo,Psichiatra, Psicoterapeuta… - Cerchiamo di capirci un po' di più su: Psicologo, Psichiatra, Psicoterapeuta, Psicoanalista, Counselor.

3 – Hikikomori - Facciamo po’ di chiarezza sull’argomento.

4 – Quante belle paste! - Ecstasy.

 

 

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Corso Garibaldi, 127 – 20121 Milano
Tel. 
02 3926 5792

 

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