IL LAVORO PER I DISABILI PSICHICI. Cosa prevede la legge (Federico Mascagni)

Quali opportunità lavorative per le persone con disabilità psichica? Cosa prevede la legge

aggiornato al   -  ARTICOLI

 

di Federico Mascagni, redattore di Sogni&Bisogni

 

DA Sogni&Bisogni

30/7/2024 11:58

A menteinpace@libero.it

 

In Italia un milione di persone con disabilità sono senza lavoro. Il 90% delle persone certificate con una disabilità psichica sono disoccupate. Questi i dati emersi nell’incontro “Disabilità e lavoro: le opportunità della legge 68/99” organizzato a fine giugno da Progetto Itaca Bologna, nell'ambito dei Progetti Prisma 2024, in collaborazione con Randstad Hopportunities, divisione specializzata di Randstad Italia dedicata all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette ai sensi della legge 68/99.

Nota anche come "Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, la legge 68/99 contiene la disciplina di riferimento che, nell’ordinamento giuridico italiano, tutela il lavoro delle persone disabili e di altre categorie a cui sia riconosciuto uno svantaggio sociale. Dedicata anche alle persone con disabilità psichica e intellettiva, purché superiore al 45%, questa legge ha come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e collocamento mirato (come prevede l'articolo 1). “Per collocamento mirato si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto” (articolo 2).
Qualcosa però evidentemente non funziona, se le cifre riguardanti la disoccupazione dei disabili sono così alte in Italia. Fra i familiari in platea si punta il dito proprio contro l’ufficio del collocamento mirato che non fa abbastanza per i disabili psichiatrici.

Il primo passo per provare a usufruire delle opportunità della legge 68/99 sta nell’ottenere il riconoscimento dell’invalidità. Per avviare il processo di accertamento dello stato di invalidità civile l’interessato deve recarsi da un medico certificatore e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo. Il medico compila il certificato online e lo inoltra all’Inps attraverso il servizio dedicato, stampando una ricevuta completa del numero univoco del certificato della procedura attivata. La ricevuta viene consegnata dal medico all’interessato insieme a una copia del certificato medico originale che il cittadino dovrà esibire all’atto della visita medica. Per la presentazione della domanda d’invalidità civile, il certificato medico introduttivo ha una validità di 90 giorni.

Eseguita la visita medica e consegnata tutta la documentazione sanitaria la commissione medico-legale redige il verbale di visita. Nel caso in cui la percentuale di invalidità riconosciuta sia superiore al 74%, l’interessato potrebbe avere diritto a una prestazione economica: per l’anno 2024 l’importo dell’assegno è di 333,33 euro, purché si abbia un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, un reddito non superiore ai 5.725,46 euro e il mancato svolgimento di un’attività lavorativa. Se la percentuale è del 100% la pensione è di 333,33 euro corrisposta per 13 mensilità, è compatibile con lo svolgimento di un’attività lavorativa, il reddito deve essere inferiore ai 19.461,12 euro, l’età deve essere compresa tra i 18 e i 67 anni.

Tornando al lavoro, l’articolo 3 della legge 68/99 riconosce l’obbligo per le aziende con più di 14 dipendenti ad assumere persone con disabilità secondo la seguente articolazione: aziende dai 15 ai 35 dipendenti una persona con disabilità, aziende dai 36 a 50 dipendenti 2 persone con disabilità, aziende con più di 50 dipendenti 7% di persone con disabilità rispetto al numero dei dipendenti. Va purtroppo ricordato che la maggior parte delle aziende italiane non raggiungono i 15 dipendenti e quindi non sono vincolate dalla legge 68/99 per l’assunzione di disabili.

Come forme di inserimento in azienda vengono predilette i tirocini curricolari, rivolti ai giovani che frequentano un percorso di istruzione o formazione e finalizzati a integrare l'apprendimento con un'esperienza di lavoro, disciplinati e promossi da scuole, università ed enti di formazione, ed extracurriculari, finalizzati ad agevolare le scelte professionali dei giovani tramite un periodo di formazione in un ambiente produttivo e quindi con la conoscenza diretta del mondo del lavoro, disciplinati e promossi dalla Regione Emilia-Romagna. Altro metodo di inserimento è tramite il contratto di apprendistato, contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione giovanile direttamente in azienda, riservato nelle sue varie articolazioni a giovani dai 15 ai 29 anni.

Contando che mediamente i candidati sono over 45 anni d’età, non coincidono con i profili per le forme di inserimento aziendale. Inoltre, le aziende cercano competenze specifiche senza adattarsi con quelle dei candidati disponibili o evadono l’obbligo di assunzione attraverso lavori demandati esternamente a cooperative di tipo B.

Aggirare l’ostacolo dei doveri di legge diventa così un sistema che diminuisce le tutele dei disabili psichiatrici.

 

 

Tratto da: https://www.sogniebisogni.it/documenti/articoli/1343-quali-opportunita-lavorative-per-le-persone-con-disabilita-psichica-cosa-prevede-la-legge

 

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