ABBANDONATI A SÉ STESSI. Una lettera dal carcere (TR23, La Fenice)

In questi istituti penitenziari ci sono troppe persone che non centrano nulla con questo posto.

Gente che dovrebbe essere situata in altri centri: persone, che con il loro stato fisico, mentale, d’età oramai avanzata non sono più conformi al tipo di regime in loco.

Per questo esistono e si creano in continuazione situazioni e vicende di malcontenti (mal contentezza), gestiti perlopiù da detenuti e alcuni agenti, per cercare di mantenere ordine e disciplina, per rendere più vivibile questo luogo insano.

 

 

DA Varieventuali News - 221/2024

4/8/2024 - 22:27

A  menteinpace@libero.it

 

Gente con gravi problemi psichiatrici, ma nel vero senso della parola, intendo, non mi permetterei mai di scherzare su temi ed argomenti così delicati.

Colpa della mia eccessiva empatia. Vedo queste persone ogni giorno annegare dentro la loro apatia.

Sinceramente è molto triste tutto ciò.

Perché qui dentro la percezione del tempo è differente.

Parlo soprattutto delle persone detenute con pene molto alte, addirittura ergastolani, o che comunque sono già nell’ingranaggio del tessuto sociale carcerario, e quindi abituati… abituati a fare il carcere, il carcere quello vero…

Camminando per le varie sezioni e i diversi corridoi é brutto vedere queste persone, perse nel loro mondo, persi con lo sguardo chissà dove e si legge da lontano il loro “disagio,” pensiero per nulla difficile da nascondere per gente come noi abituati a vederne di tutti i tipi.

Lo sguardo di questi detenuti lo vedi proprio, che ti guardano come volerti dire: dove sono ora io, cosa faccio io qua, chi sono io.

Da soli, abbandonati a loro stessi.

Partendo in primis dalle varie figure professionali, sia dal mondo esterno, amici, parenti e quant’altro.

Purtroppo incapaci di chiedere aiuto.

Verrebbe voglia di dargli una mano e sinceramente è quello che alcuni detenuti fanno più che volentieri… Pur sapendo che non è la nostra mansione, pur sapendo che non è la nostra missione, però siamo esseri umani e “dobbiamo” anche se non vogliamo.

Un detto citava, “Mai lasciare dietro un soldato.”

Speriamo che qualcosa cambi al più presto, tra sovraffollamento e malcontenti, non se ne può più di questa situazione.

Dato il fatto che ultimamente hanno trattato l’argomento e ne hanno parlato anche ai vari telegiornali sia nazionali che locali reti social e via discorrendo…

Dovremmo dire: basta con queste persone parcheggiate!, con detenuti che vogliono solo scontare la loro pena.

Dato che dobbiamo farlo, lasciatecelo fare in mezzo ai nostri simili, per stare in questo mondo bisogna essere compatibili. Ci dovrebbero essere più centri specializzati con personale conforme ed idoneo alla gestione di tali soggetti problematici. Inoltre su tutto il territorio nazionale dovrebbero essere stati stanziati ingenti fondi dall’unione europea.

Per edificare nuove strutture, ristrutturare edifici già esistenti, l’ampliamento di nuovi posti letto per le comunità.

Da detenuto spero che tutto si risolva per il meglio; e ripeto, al più presto possibile ovviamente per il bene comune di tutti, (me compreso).

Vivo ogni giorno, come se fosse l’ultimo.

Sperando sia l’ultimo giorno di questo scempio.

 

TR23

 

Sull’argomento dal carcere di Brescia è stata scritta una lettera al Presidente Mattarella.

Eccola

 

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Articolo tratto da: https://lafenice.varieventuali.it/?p=2140

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