La compassionate care è stata definita come la capacità di comprensione e di risonanza emotiva del professionista sanitario rispetto al malessere/malattia dei pazienti, unitamente alla decisione di agire al fine di alleviare le loro preoccupazioni, lo stress, il dolore e la sofferenza. La compassione implica/richiede empatia, e con molta probabilità è una componente di un sistema adattivo più complesso, evolutosi (non solo tra gli esseri umani) per stimolare e motivare comportamenti di aiuto nei confronti di chi soffre.
DA Centro di documentazione DORS (ASL TO3 – Regione Piemonte)
ve 16/08/24 - 13:48
di Rita Longo
COMPASSIONE E SALUTE MENTALE
La compassione è un ambito di studio e intervento di altre discipline, oltre alla medicina, quali ad esempio la filosofia e la psicologia.
Secondo i modelli evolutivi, la compassione può essere concettualizzata come
una motivazione prosociale e come un processo dinamico interpersonale e intrapersonale (l’auto-compassione), che si svolge in un contesto sociale
interattivo.
Quando gli individui sono sotto stress, essere accuditi e sostenuti dagli altri non ha solo potenti effetti fisiologici: i benefici della compassione rilevati dalle ricerche riguardano anche la
salute mentale, la regolazione delle emozioni, le relazioni interpersonali e sociali. La compassione verso gli altri è stata associata a una riduzione della negatività e a legami sociali più
forti, mentre la capacità di essere aperti a ricevere compassione da parte degli altri può tamponare i sintomi depressivi.
La compassione può essere sviluppata e rinforzata attraverso specifici interventi formativi, ad
esempio il Compassionate Mind Training (CMT), rivolto a psicologi, psicoterapeuti, medici e psichiatri che vogliano imparare ad utilizzare le tecniche avanzate della Terapia
Focalizzata sulla Compassione al fine del loro utilizzo in terapia con i pazienti, in particolare con persone con disagio psichico.
E’ stato dimostrato che la Compassion-Focused Therapy (CFT) – intervento di psicoterapia radicato in un approccio
biopsicosociale (Guilbert P, 2020) – riduce i problemi di salute mentale (ad es. depressione, ansia, stress,
autocritica, vergogna). Esistono diversi approcci alla compassione e alla sua applicazione in psicoterapia: con la CFT Guilbert ha esplorato il legame tra l’evoluzione della cura e
l’emergere della compassione come motivazione e processo umano.
Un ampio studio internazionale (Matos M et al. 2022) ha esplorato l’impatto della minaccia percepita del Covid-19 e della compassione sugli indicatori di salute mentale, in una popolazione adulta globale (poco più di 4000 partecipanti) di 21 Paesi di Europa, Medio Oriente, Nord America, Sud America, Asia e Oceania. In particolare, lo studio si proponeva di esaminare a livello transnazionale se l’autocompassione, la compassione per gli altri e il ricevere compassione dagli altri moderassero gli effetti della minaccia percepita del Covid-19 (la paura e la probabilità di contrarre la SARS-CoV-2) sui sintomi di depressione, ansia e stress e sui sentimenti di sicurezza sociale.
Per quanto riguarda la compassione da parte degli altri e verso gli altri, è stato ipotizzato che questa agisca come fattore protettivo, moderando l’impatto delle paure del Covid-19 su depressione, ansia e stress.
Tratto da:
https://www.dors.it/2024/07/la-compassione-come-competenza-medica-il-suo-impatto-sulla-salute/
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