HIKIKOMORI: IL RITIRO SOCIALE DEGLI ADOLESCENTI (Alessia Ciccotti, CSV.net)

Hikikomori, quando i giovani rifiutano qualsiasi forma di relazione fuori di casa

 

Una condizione ancora poco conosciuta in Italia ma comunque molto diffusa tra i ragazzi e le ragazze. Se n’è parlato a Lendinara, in provincia di Rovigo, in uno degli eventi di Solidaria 2024, il festival organizzato dal Csv di Padova Rovigo. È intervervenuto Marco Crepaldi, tra i maggiori esperti del fenomeno, intervistato da VDossier 

 

DA Area Comunicazione CSVnet

13/9/2024 17:26

A  menteinpace@libero.it

 

 

di Alessia Ciccotti

13 Settembre 2024

 

È un settembre ricco di appuntamenti quello di Solidaria 2024, il festival organizzato dal Csv di Padova e Rovigo che quest’anno ha scelto di animare i territori di Lendinara e Piazzola sul Brenta. 

Una manifestazione che si è trasformata negli anni e che oggi, svolgendosi durante tutto l’arco dell’anno, è divenuta un vero laboratorio per lo sviluppo del volontariato, che vuole lasciare un'eredità di solidarietà e cittadinanza attiva sul territorio. Un progetto co-costruito, grazie alla collaborazione tra cittadini, oltre 500 associazioni, istituzioni, imprese e scuole per catalizzare il cambiamento positivo. 

I due comuni scelti per l’edizione 2024, dedicata al tema della “Relazione”, ospitano incontri ed eventi per celebrare e potenziare il volontariato locale. 

Tra questi una conferenza in programma al teatro Ballarin di Lendinara, dal titolo “Tra le crepe della stanza. Il ritiro sociale degli adolescenti”, per discutere e approfondire il fenomeno definito “Hikikomori”, vale a dire il ritiro da ogni forma di socialità da parte dei giovani. L'evento vede l’importante contributo di Marco Crepaldi, psicologo sociale, saggista e formatore tra i maggiori esperti in Italia di questa condizione.

Intervistato da VDossier racconta il percorso che lo ha condotto a creare una tra le prime realtà associative ad affiancare sia i ragazzi e le ragazze che vivono questo isolamento, sia le proprie famiglie. 

Dopo gli studi universitari, nel 2012 apre il blog hikikomoriitalia.it proprio con l’intento di portare avanti un’opera di divulgazione sul fenomeno per aumentarne la consapevolezza e la conoscenza, ancora scarse nel nostro Paese. La grande attenzione ricevuta dagli utenti ha fatto sì che dal blog si arrivasse all’associazione omonima e successivamente all’altra associazione “Hikikomori Italia Genitori” onlus, che ora conta un migliaio di iscritti effettivi. 

Oggi, infatti, questa condizione non è ancora riconosciuta come una effettiva patologia. Tuttavia, si legge nell’intervista: 

“Si stima che circa 200 mila giovani soffrano di questa condizione, che diventano mezzo milione se nel ragionamento inseriamo anche le famiglie“. Il profilo non è necessariamente di soggetto depresso, anche perché “il giovane sta bene, meglio nella chiusura in casa. Il problema si lega alla mancanza di emancipazione dalla famiglia”. Come abbiamo detto, il disagio adattivo può essere causato anche da un deficit a livello di competenze socio-emotive, che sono molto più estreme in adolescenza e “possono corrispondere a un quadro neurodivergente. La situazione si può risolvere anche in questo caso, pur richiedendo più tempo”. 

 

 

 

Tratto da:

 

https://csvnet.it/component/content/article/144-notizie/5080-hikikomori-quando-i-giovani-rifiutano-qualsiasi-forma-di-relazione-fuori-di-casa?utm_source=newsletter_231&utm_medium=email&utm_campaign=newsletter-n-17-13-settembre-2024&Itemid=893

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