ALIMENTAZIONE, ATTIVITÀ FISICA, COMUNICAZIONE, WEB E SALUTE, STRATEGIE DI INTERVENTO IN PROMOZIONE DELLA SALUTE
Il programma “Food Game” vince il Premio “Vivere a Spreco Zero” 2024
Gennaio 30, 2025
Rita Longo, Paola Ragazzoni, Università degli Studi di Milano Statale
Food Game è un programma di promozione della salute (movimento, alimentazione, consumo sostenibile) dell’ATS di Milano, attivo da molti anni e costantemente aggiornato, in cui gli studenti delle scuole superiori entrano in un gioco (game), come ideatori di azioni di salute.
A seguito della lettura e valutazione con la griglia BPT ha ottenuto il riconoscimento di qualità di Buona Pratica Trasferibile nel 2020.
DA DORS ASL TO3
31/1/2025 15:31
A menteinpace@libero.it
A Food Game è stato conferito il titolo di vincitore dell’edizione 2024 del Premio Vivere a spreco zero nella categoria Scuole per lo Sviluppo Sostenibile: Spreco Zero è una campagna pubblica permanente di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, promossa da Last Minute Market, realizzata in stretta partnership con il Ministero dell’Ambiente e i progetti Reduce e 60 Sei Zero.
Qui di seguito riproponiamo l’articolo di valorizzazione BPT pubblicato originariamente sulla newsletter di DoRS, con le caratteristiche salienti del programma e le riflessioni dei progettisti.
I principali punti di forza del programma:
– mostra una adeguata sostenibilità nel tempo (è attivo da più di 5 anni anche se ha cambiato nome)
– utilizza i canali comunicativi adatti ai ragazzi e alle ragazze, che propendono verso un reale aggancio e fruibilità del progetto in termini concreti e operativi da parte dei ragazzi stessi
– capace di motivare l’adesione, entusiasmare, dar senso, attraverso anche modalità create ad hoc (es. opuscolo per le scuole con elencati i motivi per aderire al progetto e i benefici che ne possono derivare)
– elevata eterogeneità e ampiezza concettuale delle azioni/tappe proposte che si realizzano in vari setting (scuola, comunità, luoghi di lavoro, luoghi virtuali).
Dal punto di vista metodologico e descrittivo, la lettura attraverso la griglia delle Buone Pratiche ha evidenziato numerosi aspetti, tra cui:
– descrizione delle azioni “a maglia larga”, con conseguente chiarezza nella definizione dei ruoli dei partecipanti (insegnanti, studenti, operatori) e “personalizzazione” o “caratterizzazione” delle azioni da parte del singolo studente e del gruppo/squadra di appartenenza
– solidità delle metodologie/tecniche utilizzate
– capacità di affrontare e gestire le criticità emerse in fase di realizzazione
– competenze di “rete” evidenziate dalla collaborazione con il territorio (Comune, associazioni di volontariato, scout, società sportive, ecc) prevista in alcune fasi del programma
– valutazione: gli indicatori elencati sono gli stessi utilizzati per tutti i progetti di promozione della salute aziendali (e ciò può consentire di far dei confronti in termini di risultati inerenti i destinatari “soggetti” di più interventi).
Il programma è stato oggetto di un lungo percorso con due letture attraverso la griglia di valutazione e numerosi contatti tra i lettori e la responsabile: i suggerimenti post lettura inerenti gli elementi di fragilità individuati sono stati accolti e utilizzati con competenza, pazienza, flessibilità, e ciò ha reso il progetto maggiormente chiaro e completo, soprattutto dal punto di vista documentale.
Riflessioni dei progettisti
Abbiamo chiesto alla dott.ssa Benedetta Chiavegatti, la responsabile del programma, di darci il suo feedback rispetto ad alcune domande stimolo:
Cosa ha appreso nel realizzare le attività progettuali, e dall’esperienza di lettura/valutazione attraverso la griglia?
<<L’esperienza del percorso di valutazione del programma mi ha fornito l’opportunità di ripercorrere 6 anni professionali, dalla fase di ideazione e di progettazione della sua prima edizione – e cioè del progetto “Training and food game 4 all” – ai continui aggiornamenti avvenuti di anno in anno del programma Food Game.
E’ stato impegnativo questo percorso di recupero di tutti i passaggi di aggiornamento di Food Game, ma mi ha permesso di mettere maggiormente a fuoco come un programma per funzionare non può essere semplicemente ideato da una persona, ma deve prevedere delle fasi di confronto costante con i colleghi che ci lavorano, con gli stake holder (in questo caso con i docenti) e con gli studenti nei vari ruoli che occupano nei 3 anni.
Ho imparato a non vivere come dei fallimenti gli adattamenti che in equipe si decide di apportare di anno in anno, ma come un’attenzione e valorizzazione della realtà, sia in termini di contesto che di risorse. Dirò di più: ho imparato a vedere in questo metodo l’opzione migliore per far si che un programma possa realmente contribuire a far fare scelte di salute alla popolazione target>>.
Cosa è rimasto sul territorio del progetto iniziale?
<<Il programma Food Game è ancora attivo nel territorio o, meglio, è stato richiesto anche quest’anno da un numero cospicuo di scuole, ma a causa della pandemia, nel mese di novembre la dirigenza di ATS Milano si è trovata costretta a convogliare tutto il personale, sanitario e non, nelle attività di gestione diretta dell’emergenza sanitaria. Questo ha comportato la sospensione della programmazione che ci eravamo dati per l’annualità in corso e che avevamo già condiviso con le scuole. Nonostante questa brusca interruzione, con nostro stupore alcune scuole hanno deciso di portare avanti “lo spirito di Food Game”. Quindi ci hanno comunicato che avrebbero fatto consultare il materiale didattico agli studenti, accessibile da youtube, e che avrebbero fatto aprire i profili alle squadre su instagram, per pubblicizzare le proprie attività. In risposta a questo tipo di iniziativa, la responsabile del servizio UOC IAN, in accordo con la dirigenza di ATS Milano, ha ringraziato le scuole e ha fatto sapere che l’ATS cercherà di organizzare un evento celebrativo (on line) a conclusione dell’anno scolastico per valorizzare il lavoro degli studenti, che si impegneranno in questo percorso “anomalo”>>
Come ha impattato la pandemia in termini di blocco/ri-orientamento delle attività?
<<Food Game è un programma che prevede l’uso del digitale e dei social già nella sua formulazione originale; aver attuato il programma nei mesi della pandemia (da marzo 2020) ha portato a potenziarne l’uso e la situazione ha sforzato noi operatori a “mettere maggiormente la faccia” sui profili social aperti con Food Game. Questo è avvenuto in senso letterario con la predisposizione di storie, di video e di foto con noi operatori come protagonisti; ciò ci ha permesso di continuare a dare i messaggi agli studenti, non più raggiungibili direttamente a scuola.
Questa forzatura, dovuta alle circostanze, ha permesso il raggiungimento di un altro obiettivo: ha innescato che anche gli studenti si siano sentiti maggiormente liberi a postare delle storie e a programmare delle dirette, con loro come protagonisti. Nei mesi della pandemia il profilo di instagram di Food Game e quello delle squadre sono diventati dei luoghi virtuali per aggiornamenti e per azioni di supporto, come avviene in una vera e propria community digitale.
Avendo visto che questo aspetto del programma funziona ed è fattibile, lo manterremo anche i prossimi anni. Inoltre introdurremo delle video chiamate durante i mesi del gioco per andare incontro alla richiesta di docenti e studenti di avere maggiori momenti di confronto diretto tra tutte le squadre al di là dell’evento iniziale e quello finale.
Concludo con le parole ricevute da una studentessa: ” …ti porgo ancora una volta i miei più sinceri ringraziamenti, grazie per averci dato quest’occasione, per averci insegnato tanto, per averci insegnato a non fermarsi davanti a degli imprevisti per esserci stati accanto e per averci aiutato. Ci avete fatto crescere come classe, avete fatto si che imparassimo cose che per noi ora sono routine, avete fatto si che diventassimo delle persone migliori più attente, … è stato un percorso che a molti di noi resterà nel cuore. …. ci sono stati dei momenti che siamo stati presi dallo sconforto come spesso capita agli adolescenti, abbiamo paura di non essere al posto giusto, di non fare le cose giuste o di non fare o essere abbastanza e voi ci avete fatto sentire per la prima volta nel posto giusto e al momento giusto. …. posso dirti con tutta la sincerità che abbiamo ancora il cuore colmo di gioia soprattutto in un periodo così…”>>
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