" Mauro's Lou Speçiari "

 

 

 

Carissime/i tutte/i,

 

mi chiamo Mauro Taricco e sono un appassionato di Natura che cerco di vivere sotto le sue forme tutte.

 

Negli anni ho sviluppato una conoscenza delle erbe officinali che vorrei condividere con tutti voi nel modo più piacevole, pratico e semplice.

 

Con questa rubrica m’impegno a trattare una pianta al mese con caratteristiche tecniche ed edibili diverse.

 

Ciao a tutti ed un a risentirci presto.

 

La rubrica si chiama Mauro’s lou speçiari che è un nome di fantasia

rifacendomi alla mia straordinaria conoscenza delle lingue italo-british-occitano.

 

 

Mauro

SALVIA

 

Salvia officinalis L.

SALVIA

Salvia officinalis L.

 

E’ un arbusto cespuglioso sempre verde con un robusto apparato radicale lignificato e ramificato; le foglie sono opposte, il lembo è allungato-ovale o lanceolato.

L’ influorescenza è composta da numerosi verticilli, la corolla tubolare, violacea o rosata.

 

LA DROGA

Le foglie e le sommità fiorite.

 

QUANDO SI RACCOGLIE

 

Le foglie si raccolgono, ben sviluppate, da aprile a luglio, le sommità fiorite in maggio-agosto, tagliando i fusti 10/20 centimetri al di sotto dei fiori.

 

COME SI CONSERVA

Foglie e sommità fiorite si essicano all’ombra e si conservano in sacchetti di carta o tela.

La Salvia ha proprietà stimolanti le funzioni dell’intestino e della cistifellea. Ha un effetto balsamico ed espettorante ed è benefica anche negli accessi di asma.

 

USO INTERNO

le foglie

 

Per la digestione, la sudorazione profusa, la tosse e l’asma. Infuso (tisana)- 1 g. in 100 ml di acqua. Una tazzina al giorno all’occorrenza (gradevolissimo con miele e una scorzetta di limone).

 

MILLEFOGLIO

Achillea Millefolium L.

 

 

È una pianta erbacea, cespitosa, comportamento tipico delle ombrellifere. Le foglie, disposte alterne sul fusto, hanno forma lanceolata di colore verde intenso con la superficie “pelosetta”. I fiori sono riuniti in capolini raggruppati in corimbi terminali, molto ramificati, con corolla tubolare prolungata in una ligula bianca o rosata. Il millefoglio è comune dal mare alla zona montana, in tutta Italia. Cresce nei luoghi erbosi, nei campi e lungo le strade.

 

La droga

Le sommità sfiorite, si raccolgono da Giugno a Settembre i fusti di 10-15 centimetri al di sotto dell’infiorescenza. Le sommità si riuniscono in mazzi e vengono messe ad essiccare in luogo aerato ed all’ombra.

 

Millefoglio detta anche sanguinella 

È un’erbacea perenne, alta 50-60 cm, con le foglie alterne ottime in insalata o nelle minestre. Molto frequente, è considerata un’infestante. Si moltiplica per divisione dei cespi. Si raccolgono i capolini in fiore e si essiccano all’ombra a gambe in giù ed in luogo aerato. Per favorire la digestione, per dolori addominali e mestruali, insonnia ed eccitazione nervosa.

Per preparare un bell’infuso ecco qui la ricetta:

infuso

4 grammi di infiorescenza in 100 grammi d’acqua (una tazza), due o tre volte al dì, all’occorrenza. Addolcire con un cucchiaino di miele di acacia.

 

Calendula

 

Calendula officinalis L.

La calendula è un’erbacea perenne o annuale.

L’intera piantina è coperta da peluria e, strofinata, emana un gradevole aroma.

Fiorisce dalla fine dell’inverno all’inizio dell’autunno.

 

Dove si trova

E’ presente in tutta Italia dalla zona mediterranea a quella submontana, nei luoghi ghiaiosi e ruderali.

 

La droga

I capolinUsoi, le sommità fiorite e le foglie.

 

Quando si raccoglie

I fiori e le sommità fiorite si raccolgono preferibilmente in aprile-giugno e in settembre-novembre. I capolini si recidono con le unghie appena sotto la loro inserzione.

 

Come si conserva

Tutte le parti della pianta si essiccano lontano dal sole disponendole in strati sottili e rimuovendole spesso; si conservano al buio in recipienti di vetro o di porcellana.

 

Proprietà

emmenagoghe, coleretiche, antispasmodiche, antiinfiammatorie, decogenstionanti, lenitive, idratanti.

Per uso esterno la Calendula è valida per le contusioni e per le pelli arrossate e infiammate.

 

Uso interno

i fiori

Per favorire le regole mensili, per attenuare i dolori addominali.

Infuso: 1 g. in 100 ml. di acqua. Una tazzina o una tazza al giorno.

 

Uso cosmetico

Una manciata di fiori infusi nell’acqua molto calda del bagno (oppure il decotto) esrcita un effetto addolcente, decongestionante, idratante.

 

In cucina

I petali dei fiori freschi aggiunti alle insalate svolgono anche un notevole ruolo decorativo.

 

La tradizione tramanda anche la conservazione sott’aceto dei boccioli, come se fa con i capperi.

 

LAVANDA

LAVANDA

LAVANDULA OFFICINALIS L.

LABIATE

 

La pianta dimostra proprietà officinali non trascurabili, dato un alto contenuto in olio essenziale è inoltre un potente battericida e antisettico.

 

L’ impiego molto antico dell’ aroma di lavanda è per profumare la biancheria, allo scopo basta la semplice conservazione dei fiori secchi in sacchetti di tela da disporre nei cassetti degli armadi e nel guardaroba.

Le foglie sono lanceolate, intere, spesso revolute e lungamente peduncolate,sormontate in giugno-luglio da esili fusticini portanti sulla cima una spiga fiorale azzurra violacea.

 

Predilige terreni aridi, sassosi, ben esposti al sole.

La pianta non presenta particolari debolezze nei confronti di malattie.

 

RACCOLTA

 

I fiori con una piccola parte di fusto e le foglie.

 

CONSERVAZIONE

 

I fusti fioriti vanno tagliati prima che siano completamente aperti; si legano poi in mazzi lenti e si lasciano essicare appesi in locali asciutti, bui e ventilati. Una volta seccati i fiori si separeranno facilmente dai rami passandoli tra le mani.

 

VIRTU’ TERAPEUTICHE

 

La pianta dimostra molte proprietà officinali: è antispasmodica, diaforetica, diuretica. Grazie all’alto contenuto in olio essenziale è un potente battericida e antisettico.

In aromaterapia, per calmare, rilassare e favorire il sonno, si realizzano cuscinetti colmi di fiori sui quali posare il capo o da tenere vicino al letto.

Qualche goccia di essenza è ideale per un pediluvio rilassante e decongestionante.

 

 

Da provare il risotto al rosmarino e lavanda, un’antica ricetta di origine ligure.

 

Tarassaco   

 

Taraxacum officinalis

Chiamato anche dente di leone o soffione, é un erbaceaperenne di colore verde,di bassa statura e con radice fittonante carnosa e ramificata.

L’infiorescenza è composta da grossi capolini che compaiono da febbraio a ottobre. In natura la sua vegetazione è presente un po' ovunque,spesso come infestante, dal mare fino ai 2.000 m di quota.

Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, preferendo quelli ben dotati di materia organica.

Non è un aromatica vera e propria bensi una gustosa verdura di campagna, Le foglie tenere possono entrarea far parte di insalate fresche;

i cespi interi ben mondati, possono venire lessati e poi passati in padella. In alcune regioni la pianta, dopo essere stata scottata, viene conservata sottoaceto cosi come i fiori non ancora schiusi (poi impiegati come si fa con i capperi).meno diffuso è l’utilizzo della radice che comunque è un ottima verdura cotta.

Si raccoglie la pianta intera prima della fioritura.

Le foglie di tarassaco non si prestano all’ essicazione: piuttosto si sbollentato in acqua e dopo averle ben strizzate, si conservano in porzioni nel congelatore.

I fiori non ancora schiusi si possono conservare sottaceto o sotto sale per poi utilizzarli come condimento, come si fa con i capperi.

Le radici contengono alcoli triterpenici, oltre che di vitamine (A;B;C;D;), il tarassaco è ricco disali millenari (fosforo potassio, calcio, magnesio, ecc.)

E’ consigliato in caso di insufficienza epatica, calcoli renali, ipercolesterolemia, stitichezza eczemi, anemia.

Un programma di stagionali cure disintossicanti del fegato e del organismo.

Le radici tostate  costituisco un buon surrogato del caffè.

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