09/05/2020 - 10:42
A tutti , personale e detenuti, che si trovano nella casa circondariale di Cuneo, giunga il mio buongiorno.
In questo lungo periodo di lontananza forzata da tutte le attività di volontariato, e dunque anche da voi, ho tanto tempo da dedicare a bilanci e analisi, tempo silenzioso, ovattato, sospeso, pieno di barriere e privo di ponti fisici, sono con me stessa consapevolmente e senza mediazioni.
Mi torna così alla mente il mio primo incarico di insegnamento in carcere, nell' ormai lontano 2006: quanto spaesamento di fronte a porte che tardavano ad aprirsi, a documenti da esibire, a lunghi minuti nel limbo tra un ingresso e l'altro e quanti timori, amplificati da quanto mi veniva profetizzato rispetto al lavoro che avrei svolto, pericoloso, difficile, in mezzo a persone-non persone a cui non sarebbe importato nulla di quello che avrei fatto, fornite di comfort, dunque prive di dignità…
Quale sorpresa invece nello scoprire che nelle piccole classi che si sono succedute negli anni c'è stato sì, disinteresse, contraddittorio e talvolta conflitto, ma anche riconoscenza verso chi cercava di rendere interessanti le lunghe ore e curiosità nei confronti del prima e del dopo, del vicino e del lontano, partecipazione. Questo, senza santificare nessuno, è stato il senso del lavorare senza giudicare, nella consapevolezza che tutti camminiamo su una lama sottile, su cui ci vuole un niente a sbilanciarsi e cadere, basta essere temporaneamente o stabilmente fragili, accecati dal miraggio di possedere oggetti inutili, emarginati, invisibili. E davvero ho pensato che quanto si fa nel tempo trascorso insieme possa aiutare qualcuno, magari uno solo, a risalire sull'asse di equilibrio e tentare di camminare diritto.
Tanto che alla fine del mio impegno scolastico ho scelto di rispettare l'apertura delle porte, di oltrepassarle e di lavorare come volontaria all'interno della meravigliosa biblioteca messa in piedi con amore dalla prof. responsabile. Il luogo è frequentato da persone di tutte e quattro le sezioni, a turno, nei due pomeriggi di apertura, il ricco catalogo soddisfa evidentemente voi lettori, che quando non siamo presenti , o quando, nonostante abbiate inoltrato richiesta, non venite chiamati per qualche motivo, vi lamentate della mancata opportunità.
Abbiamo ragionato spesso, in classe o al momento della scelta dei libri, sul tempo pieno e vuoto, sul senso della vita e di ciò che accade, sul mito che il non lavorare e riempire le ore di tv sia un premio e non una punizione… Adesso che anche noi siamo confinati in casa, ci accorgiamo che la peggiore delle condanne è la mancanza di libertà. E mi sento così accomunata al vostro vivere attuale: ma sono del tutto incolpevole oppure ho contribuito con voi, con tutti, a creare la situazione in cui siamo immersi? Come è facile chiudere gli occhi e fingere che il mondo vada bene, mentre intorno salgono le nebbie che oggi ci fanno dire, con ritardo, di non avere fatto fino in fondo la nostra parte perché questo non accadesse.
Tant'è: ma cosa possiamo fare nell'attesa di poter ritornare ad una vita normale, affinchè le perdite subite di parenti e amici, gli uomini sacrificati, gli anziani lasciati a spegnersi da soli, abbiano un senso? Poco, credo, se non pensare a come potremo contribuire a evitare che in futuro succeda nuovamente qualcosa di simile. Intanto noi tutti possiamo dedicare del tempo alla lettura, nelle lunghe ore vuote di vicinanza, di strette di mano, di sorrisi ed abbracci, leggere e prepararci a costruire un domani migliore grazie a quei meravigliosi compagni di viaggio e stimoli di riflessione che sono i libri, quelli che hanno un senso, naturalmente, quelli che ha avuto un senso scrivere perché sono degni di essere ripensati e usati per uscire dal buio. I libri ci aiutano a sognare per costruire, tengono viva la nostra libertà interiore, che mai come oggi dobbiamo mantenere, coccolare, stimolare, ci accompagnano nella ricerca di vie nuove, di nuovi modelli in cui ognuno trovi posto, collocazione, senso.
Non so per quanto tempo non ci vedremo, mi auguro però che possiate usufruire della compagnia dei libri anche in nostra assenza. Non vedo l'ora di tirare fuori dall'armadio il computer e ricominciare a segnare le tracce dei sogni.
Cuneo, ai tempi del coronavirus 2020
Ivana Sciandra
Volontaria Associazione Ariaperta e MenteInPace
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