N.2 LA CONTENZIONE
NON E’ UNA CURA ; Contenere una persona per qualsiasi motivo è altamente traumatizzante, non ha nessun potere curativo ma distruttivo, togliendo anche se pur per poco tempo la libertà di movimento , in molte occasioni ( sembra difficile ma possibile) si potrebbe sostituire con un approccio di tipo verbale, mettendo in atto una strategia di persuasione comunicativa che lasci trasparire il buon intento di chi viene a contatto con la persona che necessita di essere contenuta per sicurezza di sé e degli altri , ma questo dipende dalla competenza e professionalità di chi interviene, che non dovrebbe tenere conto del tempo , dell’urgenza, della pressione che alcuni possono fare per sbarazzarsi del malcapitato o per velocizzare il processo.
La contenzione numero due è quella subdola farmacologica che spegne il fuoco senza poi raccogliere le ceneri , che annichilisce la persona lasciando un senso di rabbia e frustrazione come ricordo in regalo alle proprie cellule che non dimenticano , le cellule hanno una memoria che si risveglia al momento che si ripresenta una situazione simile ma la volta successiva la reazione potrebbe essere moltiplicata all’ ennesima potenza perché porta con sé la memoria inconscia che reagisce ribellandosi.
Risolvere l‘urgenza e mantenerla tale anche per diversi giorni con una puntura o con fasce contenitive o addirittura le due in combinazione è devastante e umiliante, la persona che subisce un trattamento simile, invece di essere aiutato viene danneggiato.
Tortura è una parola grossa ?
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