Sicuramente l’anno passato ha condizionato molto qualsiasi attività, a maggior ragione quelle del volontariato. Ancora oggi si fa fatica ad organizzare gli incontri in presenza. Eppure come associazione abbiamo cercato di riprendere le solite iniziative, che nel passato hanno sempre riscosso consenso.
Quest’estate, fra Luglio ed Agosto, si è ripresa la rassegna “Cinema sotto le Stelle” e, malgrado i posti contingentati e la richiesta del green pass per le ultime due proiezioni, il successo è stato lo stesso degli anni passati. Sono riprese anche le gite. Sono state tre, a Busca (visita al Parco-Museo dell’Ingegno), al Santuario di S. Anna di Vinadio e sul Lago di Como per la visita alla villa Balbianello. Anche in questo caso sono state ben organizzate ed hanno riscosso l’apprezzamento dei partecipanti, in primo luogo gli utenti.
Oltre a ciò sono stati organizzati due pranzi, offerti da MenteInPace, che hanno coinvolto gli utenti dei Centri Diurni accompagnati da alcuni operatori.
Queste iniziative rappresentano lo “zoccolo duro” delle attività associative.
Inutile dire però che le attività delle associazioni di volontariato sono ora spesso anche on line. Si utilizzano le videoconferenze che, se hanno il limite di non permettere il contatto diretto, hanno però il vantaggio di consentire la partecipazione senza muoversi da casa.
Il Centro Servizi per il Volontariato (CSV) di Cuneo si è speso tantissimo e continua a farlo, per insegnare alle associazioni l’uso delle nuove modalità di comunicazione e di riunione da remoto.
Nel settore della salute mentale, inoltre, più volte siamo stati chiamati a partecipare a riunioni in videoconferenza sia a livello regionale che nazionale. Mi vengono in mente il webinar nazionale delle Parole Ritrovate e la 2^ Conferenza organizzata dal Ministero della Salute a cui hanno partecipato diverse centinaia di persone.
A livello regionale la Onlus “Il Bandolo” di Torino sta cambiando il suo assetto associativo, proponendosi come snodo di una rete o meglio, come afferma il suo Presidente, come “un’associazione DI associazioni e PER le associazioni” nell’ambito della salute mentale. A ciò si collega il Laboratorio di Capacitazione del CORIPE. Inoltre la Consulta per le Persone in Difficoltà e il CSV Società Solidale di Cuneo, con il progetto Disabilità in rete, cercano di raccogliere le criticità e le problematiche del volontariato piemontese (non solo nel campo della salute mentale) per coordinarlo e rendere le sue proposte più incisive.
Su tutte queste iniziative abbiamo sempre ricevuto informazione e stimolo per partecipare, da parte di chi ci ha sinora coordinati.
Mi chiedo allora: ha senso chiudersi limitandosi alle solite attività, evitando di collegarsi con le altre associazioni che puntano ad una psichiatria che coinvolga gli utenti ed i familiari in un’interazione virtuosa con gli operatori? Capisco che cambiare non è facile ma oggi è necessario adeguarsi. Mi si dirà che è meglio una gita o un pranzo in più ed una conferenza (on line o in presenza) in meno, perché nel primo caso gli utenti ed i familiari si divertono mentre nel secondo no. È vero che tante, troppe parole, si sono spese per migliorare i servizi psichiatrici o per combattere lo stigma. Ma il confronto con altre realtà può servire per sentirsi meno soli e contare di più.
La nostra associazione fa riferimento al movimento nazionale, presente in tutta Italia, chiamato “Le Parole Ritrovate”. Con esso organizzammo parecchie iniziative. Attualmente abbiamo sottoscritto un appello, insieme ad altre associazioni, affinché le Parole Ritrovate siano rappresentate all’interno del Tavolo nazionale per la Salute Mentale.
Tante sono le prossime iniziative de Le Parole Ritrovate, ad iniziare dall’Incontro organizzato dal Coordinamento nazionale in Lombardia, che vedrà la partecipazione anche da altre regioni, fra utenti, familiari ed operatori che si terrà a Corte Franca in provincia di Brescia il prossimo 9 ottobre. A Roma l’appuntamento sarà per il 13 Novembre.
MenteInPace è un’associazione che, come si legge nel nostro sito web www.menteinpace.it, “cerca di costruire e sviluppare informazioni ed iniziative per favorire la partecipazione, lo scambio di esperienze, la costruzione di una rete sociale di supporto, finalizzando l’attività al superamento del pregiudizio nei confronti del disagio psichico.”
Per fare ciò dobbiamo sicuramente privilegiare le iniziative che facciano superare la solitudine, l’abbandono e l’emarginazione degli utenti proponendo momenti di convivialità e svago. Questo però non vuol dire chiudersi. Anche perché fare ciò impedirebbe lo scambio di esperienze ed informazioni utili per aumentare la partecipazione.
Gianfranco Conforti
Volontario MenteInPace
Scrivi commento