Dalla chat di whatsapp di MenteInPace.
23/11/2022 – 10:00
Cortesissimi.
Tra i tanti "cantieri" aperti vorrei mettere in evidenza i migranti che attraversano un pezzo di Mediterraneo.
Perché avere un occhio di riguardo su uomini, donne e bambini lasciati alla deriva? Per una questione umanitaria in primis. La legge del mare parla chiaro : occorre sempre intervenire in aiuto.
Esiste, secondariamente, la necessità di mettere ordine per gli sbarchi in sicurezza. Questa "conditio sine qua no" è vedere lontano per tutta l'Europa, però una responsabilità deve essere per noi Italiani.
In terzis organizzare, il più in fretta possibile campi-base per garantire igiene e un minimo di sussistenza. Ho visto in TV
un siciliano che ha esordito dicendo: “non sono mica animali!”
Concludendo: verremo giudicati per i comportamenti più o meno "ortodossi"!
Distinti saluti.
Vincenzo Fiorito
Volontario di MenteInPace
23/11/2022 – 11:07
Bello quello che hai scritto Vincenzo. Secondo me, alla base di tutti i ragionamenti ci deve stare l'essere umano e per i Cristiani ricordare sempre che Dio fatto uomo, il Cristo, è stato povero "tra" i poveri.
Quindi se oggi fosse qua sarebbe "con" i poveri cristi. In un mondo "disuguale", c'è chi ha la fortuna di nascere ricco in un luogo ricco e chi nasce povero in un luogo povero. Nessun merito del singolo al momento della nascita. Tutto ciò mi porta a dire che chi nasce "ricco" in un luogo ricco dovrebbe sentirsi in debito rispetto al meno fortunato nato povero in un luogo povero. In un mondo "giusto" bisognerebbe sforzarsi tutti di garantire a ciascun povero l'opportunità di vivere meglio. Il discorso sarebbe ancora più lungo ed articolato ma.. mi fermo qua...
Filippo Manti
Presidente di MenteInPace
L'immagine è tratta dalla copertina del libro di Marianna Cento, psicologa, dal titolo DIARIO DI UNA BUONISTA (edizioni Primalpe, Cuneo) in cui racconta la sua esperienza professionale nell'accoglienza dei migranti a Pozzallo.
Dalla scheda del libro:
Un
intreccio di storie migranti da fuori a dentro di me.
L’autrice ci offre il racconto di un’esperienza toccante e significativa, la
sua, durata circa due anni e mezzo a Pozzallo, nella quale ci fa incontrare donne, uomini, giovani e bambini sbarcati dalla loro fuga da paesi in guerra e in miseria.
Per visualizzare il sito di Primalpe dedicato al libro clicca sul link sottostante
https://www.primalpe.it/diario-di-una-buonista-di-marianna-cento/
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