ESPLORAZIONE DI SÉ – PROGETTO EX-IN, MODULO 6 (Susanna Brunelli)

 

“ESPLORAZIONE DI SE’ “

PROGETTO EX – IN ( Experienced- Involvement )

resoconto MODULO 6/12

svoltosi nei giorni 18-21 aprile 2023

 

Un modulo formativo ed esperienziale e sempre più interattivo, con aspetti dialogici notevoli, la primavera in questo posto di pace è  un valore aggiunto

DA susi.brunelli@gmail.com

25/4/2023 – 11:46

A  menteinpace@libero.it  

 

Questo giro sono arrivata verso l’ora di pranzo, come posso evitare un “Paninazzo” con la mortadella squacquerone e granella di pistacchi a Bologna?  I piaceri della vita non me li voglio  far mancare !

Dopo aver soddisfatto il mio palato ho preso il trenino per arrivare al  “solito posto “, in attesa dei miei amici colleghi mi sono goduta il parchetto all’interno della struttura, tutto chiama primavera, attivo  i sensi  e i 4 elementi sono presenti, Terrac’è tanto verde tutto attorno e sotto i  miei piedi, Aria ; il  fruscio delle fronde  degli alberi che accolgono gli uccellini e uno scoiattolino  silenzioso attendo che si mostri ai miei occhi,  l’ Acqua; e il Fuoco elementi equilibratori della mia anima, il  fuoco che accende la mia passione e l’acqua che rinfresca e calma, tutto risuona con le frequenze della natura, facilita lo  scioglimento delle tensioni che mi sono portata da casa ed entro in armonia con il tutto

Il primo giorno del sesto modulo  inizia come di consueto con il giro flash, ognuno riporta in breve come ha passato il mese trascorso, siamo a metà percorso ed è l’inizio  dei moduli avanzati,  sale  l’impegno che diventa sempre più intenso.

Le storie di Recovery verranno raccontate da Alexia ed Eleonora, purtroppo il terzo non è presente, inizia Alexia a leggere con emozione cosa l’ha portata fin qui e come ha vissuto il suo lungo periodo di disagio, ma con grande dignità, forza e coraggio e li a raccontarsi, dopo un lungo periodo si sofferenza sceglie la vita, se pur  trovando un percorso difficile ha scelto di affrontare le sue difficoltà e questo è stato il primo “dono”.

Anche Eleonora ha raccontato la sua storia, penso che non si conosce la persona abbastanza fino a quando decide di svelarsi agli altri con apertura e fiducia di poter essere capita e compresa, un rischio che si corre nell’esternare le proprie inclinazioni, una storia forte abbastanza da scuotere la sensibilità di ognuno, il secondo dono è stato consegnato, grazie Alexia ed Eleonora, mi sento onorata

Poi il Reflecting Team, ci siamo messi a cerchio e loro hanno  ascoltato cosa avevamo da dire su quello che abbiamo appreso nell’ascoltare

Non è una tecnica ma la piena consapevolezza del proprio percorso di sofferenza e saperlo raccontare diventa parte integrante della propria Recovery, è uno strumento per entrare in relazione con l’altro, un modo per offrirsi all’altro

Il Kintsugi,  è una tecnica orientale che viene dal valorizzare una contenitore rotto riattaccando i cocci e le crepe vengono dipinte di oro, l’arte di valorizzare che diventa filosofia;  i difetti diventano punti di forza come noi che utilizziamo la nostra storia e la trasformiamo in valore esperienziale

Domande:

1.    In quali momenti hai sentito la necessità di interrogarti sulle tue esperienze, sulla tua vita ?

2.    Quali circostanze e quali fattori esattamente ti hanno permesso o incoraggiato ad esplorare la tua storia, di aprirti, di parlare anche di esperienze difficili (crisi,disagio)?

3.    Cos’è alla base del tuo equilibrio, del tuo sentirti appagato ?

 

Il lavoro è prima individuale e poi di gruppo, con il contributo di tutti sono emersi vari aspetti che ci hanno aiutato, ne cito alcuni : tagliare i rami secchi/ l’autoconoscenza/acquisire autostima/ lavoro/ famiglia/ vita sociale/ fiducia nel medico curante/ il confronto con L’ESP/ meditazione/ vedere le cose da un altro punto di vista/ Il cambiamento/ L’arte/ la condivisione di gruppi alla pari/ Genitorialità/Ascolto di se stessi e gli altri/ La formazione e crescita personale/Spiritualità/stile di vita/ essere pronti a farsi aiutare/ La fede e la preghiera…

 

Dopo la pausa Kirsten ci propone un lavoro individuale, ci mette a disposizione fili, spago  e perle  e ci invita  a rappresentare il nostro trascorso passando attraverso le fasi più significative della nostra vita inserendo perle e nodi ( vedi immagine del mio lavoro )

Interessante vedere come ognuno ha realizzato questa creazione simbolica

Mi sono accorta che tra gli eventi significativi non ho tenuto in considerazione la mia patologia autoimmune, ( l’artrite reumatoide) ho realizzato poi che l’ho dimenticata, mi sono chiesta il perché in quanto non è cosa da poco, c’è stato anche chi si è accorto che non aveva messo il suo matrimonio, curiosa questa cosa che porta a riflettere sul significato che diamo agli eventi della nostra vita, la domanda è ancora aperta, forse perché ora mi sento fisicamente bene e anche la mia condizione fisica mi ha aiutata a crescere e maturare un atteggiamento di accettazione e di pace interiore, è evidente il mio difetto fisico e non lo posso nascondere, ma per me quello che conta è non sentire dolore fisico, quel dolore che per molto tempo è stato presente e depotenziante, mi auguro con tutto il cuore di continuare cosi, di amarmi per quello che sono con o senza difetti, quello che mi interessa è vivere in tutto il mio splendore.

 

Inoltre siamo stati invitati con una parola a descrivere le fasi della nostra vita di sette anni in sette anni, ecco le mie  : 0-07, “CIUN “ un modo di dire veneto per piccola, minuta, carina, che mi ha sempre assegnato mio zio paterno che tuttora usa ) 07-14,DISCOSPORTCOLORE” (lo sport è sempre stato presente nella mia vita, sono stata una ragazzina sempre colorata e amante della discoteca, ho iniziato presto, in quei tempi si usava fare l’autostop per raggiungere i luoghi di proprio interesse)14-21,VETROAMORE” ( due situazioni che sono sempre andate in parallelo ; il mio lavoro e la relazione con quello che poi è diventato mio marito, conosciuto in discoteca e che per 20 anni è stato il mio compagno di vita come il mio lavoro che adoravo, lavorare con il vetro, colori, pennelli e artisti è sempre stata la mia passione)  21-28,MATRICOMICOTRAGICO” ( il matrimonio e tutto quello che ha comportato; “bello, brutto e cattivo” , ma tradotto si può definire esperienza ) 28-35, “SEPARARIPARAZIONE “ (in quanto con la fine di due capitoli importanti come lavoro e relazione, ho ripristinato il mio vero sé, da li è partito un processo di riparazione di quello che si era rotto ) 35-42, “BELLAZIA “ ( dopo la separazione l’arrivo del mio amato nipote Fede-ricco ha aperto una nuova fase della mia vita, l’affido a me, la zia materna, aveva tre anni fino ai 21, io avevo 36 anni fino ai 54,  una bellissima esperienza di crescita insieme, le lezioni migliori le ho imparate da lui, 18 anni di scoperte , eventi tristi, gioiosi, esperienziali) 42-49, “INFERNOTERAPIA “( è arrivato il momento down, l’inferno della mente che esiste veramente, come dice Vasco nella sua canzone, periodo infernale, terribile ma che mi ha permesso di fare un altro passo evolutivo e se sono qui a raccontare significa che è stato terapeutico per venirne fuori migliore) 49-56, “RINNOVAMENTOSPIRITUALE” (tutto ha contribuito ad un cambio di paradigma, è stato veramente un cambiamento significativo che mi permette di vivere la mia vita come desidero, come piace a me e solo a me, corpo, mente e spirito sono allineati ) 56…..(staremo a vedere cosa mi riserva il futuro, vivo la vita al 100% e nel qui e ora, mi piace e mi sento appagata)

 

L’EX IN  insegna a raccontarsi e ad ascoltare le esperienze degli altri, uguale  a reciprocità .

 

Cosa si può dire delle diagnosi ? E’ importante per un ESP conoscere la diagnosi della persona con la quale entriamo in contatto? A mio parere no, ma ha importanza riconoscere le caratteristiche sintomatiche dell’ ”Etichetta” che assegna la psichiatria, questo può aiutare a comprendere il comportamento della persona portatrice di disagio e come si esprime nella relazione.

La suddivisione di sottogruppi è stato molto importante per capire le esternazioni che caratterizzano le tipologie di disagio :  depressione e ansiabipolarischizofreniadisturbo del comportamento (alimentare, borderline…)

 

DI CERTO QUELLO CHE VA SEMPRE MESSO AL PRIMO POSTO E’ LA PERSONA NON LA DIAGNOSI

 

Come siamo riusciti a trasformare queste esperienze ? Interessante quello che è emerso

Bene, siamo arrivati al termine di questi tre giorni, ci porteremo a casa anche questa volta un bagaglio pieno di informazioni e reciprocità, sono sempre grata per questa grande opportunità, anche se mi sento molto stanca e assonnata più del solito ma molto soddisfatta, abbiamo fatto un ottimo lavoro, grazie amici e colleghi !

Il prossimo incontro sarà dal 18 al 21maggio e con mio grande piacere passerò da Bologna a Trento per fare le mie prime 40 ore di tirocinio di osservazione insieme ad Andrea, un mio compagno EX IN

Sono certa che sarà anche questa una esperienza formativa che mi darà tantissimo

Attendo con entusiasmo il modulo 7 che tratterà “ADVOCACY,DIRITTI,INTERCESSIONE”

 

Non vivo la crisi di mezza età dove “dimezza” va tutto attaccato

Devi fare ciò che ti fa stare bene ! (dal testo di Caparezza, “TI FA STARE BENE “)

https://youtu.be/84rgsCJOMUA

 

A presto !

Susanna Brunelli

 

susi.brunelli@gmail.com

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