Inviato via whatsapp il 1/5/2023 – ore 8:48
L'Io è alquanto complesso analizzato da solo, ancora più complessa l'analisi se ci soffermiamo sulle relazioni che instaura l'Io.
Presi da soli siamo tutti o quasi delle perle ma non si può pensare un individuo isolato dal contesto sociale.
A lungo si è dibattuto sulla pericolosità sociale promanante da un individuo o gruppo di individui. Quando i propri interessi, la propria visione del mondo circostante contrasta con altre idee avviene il conflitto. Marx riteneva che il conflitto fosse motivo di crescita al contrario del movimento dei funzionalisti in cui il conflitto è nocivo e si deve dirimere per portare tutto a sistema funzionale. La visione di Marx per riconnetterla alla psicoanalisi di Freud si riconcilia con la preminenza dell'ES, calderone di emozioni, istinto e libertà che l'individuo brama di concedersi. Al contrario il sistema dei funzionalisti, contrapposto appunto al movimento dei conflittualisti, meglio abbraccia la preminenza del Super Io in cui c'è un controllo su se stessi, un sacrificio di se stessi per la pace sociale. Tale sacrificio non è raro che molte persone mal lo tollerino e non intendano farlo.
Occorre un bilanciamento da effettuare caso per caso su quale interesse sacrificare, se la propria libertà o la pace sociale. Questo si dovrà valutare volta per volta ma si badi che prediligere sempre e in ogni caso una via, quella dell'Es che porta ai conflittualisti e quella del Super Io che porta ai funzionalisti, sarebbe errato perché si verrebbe a configurare una rigidità mentale che non ci permette di saper discernere ciò che è giusto da ciò che non è giusto fare in base al caso concreto in un dato momento storico di riferimento.
Gabriella Abbate
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