PROGETTO EX-IN: CONSIGLIARE E ACCOMPAGNARE (Susanna Brunelli)

Settembre 2023

CONSIGLIARE E ACCOMPAGNARE 9/12 PROGETTO EX-IN,

(Susanna Brunelli)

resoconto MODULO 9/12 (seconda parte)

svoltosi nei giorni dal 21- 26 luglio  2023

Un modulo “diverso”

DA susi.brunelli@gmail.com

28/9/2023 09:36

A  menteinpace@libero.it  

 

 

Un ricordo di questo modulo ; cicale e girasoli,  siamo in luglio, ormai piena estate, ci aspetterà un  mese di pausa ad agosto e ci ritroveremo a settembre, avremo modo in questo tempo di lavorare sul portafoglio, un compito  impegnativo ma molto stimolante

 

Cos’è il portfoglio ?  La creazione del portfoglio è necessaria per concludere la formazione EX IN e ottenere il certificato di accompagnatore alla Recovery, da consegnare entro il decimo o undicesimo  modulo, dovrebbe fornire una visione chiara e completa delle nostre capacità, competenze e talenti, un profilo della persona a 360°, una panoramica che raccoglie informazioni relative alle  varie aree della propria vita, è uno strumento molto utile per fornire un’impressione il più possibile completa della persona che lo ha creato,  in definitiva è un libro in costruzione  e in continua evoluzione  che porta in luce le proprie intenzioni riguardo gli obiettivi personali una volta terminato il percorso intrapreso, aiuta a capire la preferenza su dove si vorrebbe operare,  es: accompagnamento, orientamento, supporto e consulenza, oppure nell’ambito della formazione ….

Inizio del modulo 9 , dopo la domenica di pausa, la sera siamo stati al solito circolo, unico luogo di svago nei dintorni, festa grande e musica romagnola ci ha stimolati a ballare in pista, ci siamo divertiti e abbiamo avuto modo di trovarci nel divertimento e non solo nel dovere

Iniziamo con un’altra storia di Recovery , Corrado racconta e noi ascoltiamo , grazie !

Si parla del COPINGLa capacità di gestire le difficoltà, quindi :  Comunicazione /stile di sostegno/ conoscenza di vari ambiti/ Ruolo e profilo /Aspettative connesse / Aspetti etici e giuridici

I RUOLI DELLA MIA VITA  :  Quali diversi ruoli occupo ?  Abbiamo fatto un lavoro di riflessione sui vari ruoli che ci troviamo ad occupare nella vita di tutti i giorni, a volte non ci accorgiamo di passare da un ruolo all’altro ed è molto importante saperlo  riconoscere, è un continuo cambio di ruolo ma è importante saper stare nel proprio senza sostituirsi  a quello di qualcun’ altro, tutto questo ha a che fare con le relazioni e con il campo in cui stiamo operando,  che sia individuale,  familiare, sociale ….. Tutto è relazione !

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Un ruolo entra in gioco quando si è in relazione

Ma soprattutto … CHI SIAMO NOI PER NOI E CHI SIAMO NOI PER GLI ALTRI ! Come ci vediamo ?

Chi siamo agli occhi di DIO ? …”Il comando di Dio era di ottenere la terra promessa, ma loro si sono visti impotenti ….. “ Il vedersi in un dialogo interiore ( attitudine per riflettere su cosa vogliamo) è importante perché in base a come ci vediamo o come reagiamo alle situazioni,  condiziona l’ ottenimento delle cose, e’ importante sapere cosa si ha nel cuore e a cosa si crede, nonostante le circostanze,  è un atto di fede credere che tutto è possibile !

Chi è un Esperto Per Esperienza, il cosi detto ESP ?(Esperto in Supporto Tra Pari o Esperto Per Esperienza) ; Ho scritto un capitolo a parte che lo descrive in modo più approfondito dal mio punto di vista,  ma in breve è una persona che conosce il disagio psichico, emotivo, esistenziale in quanto vissuto sulla propria pelle, ha una storia da raccontare e vuole mettersi a disposizione per aiutare qualcuno che si trova nelle medesime difficoltà.

In sintesi direi che, a proposito di ruolo,  l’ESP ha un ruolo “singolare” e và ascoltato come   “mediatore emozionale”, come una persona che facilità il dialogo tra chi vive un disagio e le varie figure professionali, non deve sostituirsi a nessun’altra figura e deve  rimanere in questo ruolo specifico e straordinario, è necessario avere il consenso  del diretto interessato, d’accordo a farsi aiutare in questo senso,  dopo aver instaurato un rapporto di fiducia.

La domanda che mi pongo è ;  Io vorrei una come me  come accompagnatore alla Recovery o ESP qualora mi trovassi in difficoltà? Dietro una relazione di questo tipo ci sono tanti aspetti che vanno valutati e rispettati per mantenere un alto grado di umanità, fiducia  e professionalità, l’efficacia del rapporto potrebbe rivelarsi sotto certi aspetti non soddisfacente, questo ci porta a pensare cosa ha funzionato e cosa invece si poteva evitare nella relazione d’aiuto  ricevuta quando eravamo noi nel disagio, ma anche per questo ci vorrebbe un capitolo a parte

 

La domanda che ci viene rivolta; COSA HA FUNZIONATO NEL RAPPORTO DI RELAZIONE D’AIUTO NEI MIEI CONFRONTI ?

 

Ci sono cose che rivedendole non sono andate come io mi sarei aspettata da parte di qualcuno, altre invece hanno funzionato, ho in serbo ricordi  che non dimentico, alcuni sono negativi e mi hanno  permesso di rivalutare il rapporto che avevo con alcune persone prima di stare male, infatti sono sparite dalla mia vita, pochissime in realtà, la maggior parte delle persone della mia cerchia hanno usato molta sensibilità nei miei confronti e grazie a queste persone che hanno sempre creduto in me, hanno contribuito alla mia spinta verso l’alto quando io ero nel profondo della crisi

 

Ci sono state consegnate delle dispense sul compito dell’ESP ;  l’adeguata  FORMAZIONE, e il RICONOSCIMENTO  del ruolo a livello istituzionale, uno spazio di lettura per condivisione.

Altra domanda,: COME VORREI LAVORARE ?  Quali sono i punti di forza, qualità, competenze da investire nel contesto di lavoro come ESP ?

Personalmente ho una visione indipendente, slegata dalla collaborazione con i servizi di salute mentale, nel senso ….. non per ma con,  eventualmente,  non mi piace l’idea di essere “assorbita” da un ambiente “poco simpatico“ ai miei occhi, dopo che ho vissuto un’esperienza che ha segnato la mia vita, l’ho subita  gravemente e non è mia intenzione allearmi, anche se dicendo questo so di suscitare qualche perplessità e critica, ma a me poco importa, so cosa voglio per me. Quello che mi interessa principalmente è comunicare , per migliorare, sensibilizzare, trasmettere………

Ci terrei piuttosto a far nascere una collaborazione allo scopo di far conoscere il punto di vista dell’utente e perché no anche dei familiari,  non operativa a contatto con gli utenti anche se mi capita sovente di parlare sia con utenti che familiari disperati, preferisco di gran lunga vedermi a parlare ai professionisti per sensibilizzare  e  dar voce a chi non ce l’ha, mi piacerebbe andare nelle università e spiegare ai futuri medici psichiatri e operatori cosa succede quando un individuo o la sua famiglia si rivolgono per la prima volta al contesto psichiatrico, i rischi e benefici che si potrebbero incontrare, dare informazioni dal punto di vista dell’ESP, colui che ha vissuto in prima persona il disagio esistenziale, parlare della mia storia personale e le strategie che mi sono servite per uscire dalla crisi, mi piace  discutere e ascoltare anche il punto di vista professionale, che sia medico, infermieristico, dell’operatore, del tecnico della riabilitazione psichiatrica (TERP) o chiunque abbia a che fare con questo settore, il mio spirito critico spesso si scontra con le pratiche adottate in contesto psichiatrico e potrei apparire scomoda, ma credo di essere anche disposta a confrontarmi in modo intelligente se mi si da la possibilità, l’ascolto è la “chiave” e il “tempo dedicato” la serratura, mi piace essere chiara e trasparente nelle mie esternazioni, se c’è una cosa da dire la si dice e se c’è una cosa da fare la si fa ! Questo è il mio modus operandi.

 Il mio mettermi a servizio lo vedo e soprattutto lo sento come attivista a livello associazionistico, come divulgatrice, faccio molta attività di ascolto, passo molte ore ad ascoltare persone che mi contattano dopo aver letto i miei articoli su MENTEINPACE.

 

Scrivo inoltre su Mad in Italy, un portale di informazione scientifica,  la cui MISSION:

MAD IN ITALY   <https://mad-in-italy.com/>  nasce dalla necessità di catalizzare tutte le risorse teoriche e pratiche con lo scopo di rinnovare il settore della salute mentale in Italia. In questa prospettiva, desideriamo promuovere cambiamenti sia a livello personale che assistenziale nel contesto della diversità culturale e sociale nelle diverse regioni italiane.

Riteniamo che il modello attuale di assistenza basato sulla diagnosi e su un approccio meramente biologico non soddisfi i bisogni delle persone che soffrono di disagio emotivo e anche dei loro familiari. Riteniamo che l'alternativa sia un sistema di supporto psicosociale orientato al Recovery che si basi sul ruolo dei determinanti sociali della salute, degli aspetti culturali e dei traumi individuali e delle comunità.

Far parte integrante dell’ ass. Diritti alla follia come ho già scritto nelle fasi precedenti mi permette di esprimermi come ex utente dei servizi di salute mentale e ho la possibilità di dare il mio contributo, la questione dei diritti, essere informata e dare informazioni a riguardo copre le esigenze relative alla mia “mission” che ormai è abbastanza chiara.

La Rete di utenti ed ex utenti che si è formata in questi anni fa da contorno a tutto ciò che sto facendo individualmente, mi sento spinta verso la collaborazione, la condivisione e il lavoro di gruppo, anche se trovo delle resistenze in questo contesto, cerco quindi di mantenere il focus sul terreno che mi sono preparata, sperando  che con il tempo la mia visione si unisca a tante altre in modo da poterne creare una collettiva ed essere rappresentativi e più visibili in più contesti e livelli.

“IERI E’ STORIA, DOMANI E’ UN MISTERO, OGGI E’ UN PRESENTE”  -Kung fu panda-

Un formatore , ospite online ci parla di sicurezza sul lavoro, la deontologia e il segreto professionale , argomento interessante

Ci informa che la nuova normativa non parla più di dati sensibili ma di “dati personali” e “dati particolari”,  ( sensibili ),  i primi corrispondono ai dati comuni per identificare una persona e le sue generalità, i secondi danno informazioni più specifiche che riguardano la sfera più intima di un individuo in quanto identificano maggiormente la persona in modo più specifico riguardo le scelte personali e lo stato di salute, come ad esempio ; allergie, patologie , vaccini, idee politiche , sindacali, sessuali …..Qualora si venisse a contatto con queste informazioni è necessario rimanere nella riservatezza per non cadere nella violazione della privacy,  tutto è lecito ma se viene dato il consenso e si viene autorizzati, il “consenso esplicito” o diretto si verifica quando qualcuno acconsente esplicitamente alla raccolta, utilizzo e condivisione di dati personali

Passiamo al concetto di relazione e mancanza di professionalità, alcuni elementi emersi:

Violare la privacy di una persona/ Svelare segreti o spettegolare/ Non rispettare il ruolo/ Approfittare della fragilità dell’utente/ Plagiare la persona facendo leva sui sensi di colpa, la debolezza e la scarsa capacità decisionale influenzando negativamente/ Non mettere la persona al centro e sostituirsi a lei/ Chiedere soldi in modo illecito/ Prendere iniziative non concordate/

Intraprendere rapporti sessuali o abusare sessualmente/ Abusare del proprio potere nella relazione d’aiuto e ricattare, impaurire ……

Affiora sempre di più la consapevolezza che stiamo lavorando per dare forma a quello che stiamo facendo, potrebbe anche essere che qualcuno realizzi che questa strada non sia esattamente quello che credeva all’inizio e che abbandoni l’idea di operare in questo settore, il lavoro profondo fatto fino ad ora mette in luce criticità personali e aspetti che ancora non erano evidenti prima di cominciare questo percorso, di certo questa esperienza ha un valore di un viaggio verso la conoscenza dentro e fuori di sé.

Bene! Prima della conclusione di questo modulo uno scambio di esperienze sul tirocinio, molto interessante come ognuno nella propria realtà ha vissuto l’esperienza: qualcuno dice che è sempre un problema interfacciarsi ai servizi, qualcuno viene visto con interesse ed è incuriosito dalla presenza di questa nuova figura, altri raccontano di essere stati accolti e ascoltato le loro proposte, chi ha perfino dormito nella struttura dove è stato accolto, altri ancora hanno raccontato di essere stati guardati con diffidenza dagli operatori  ma gli utenti erano contenti, altri ancora sono stati coinvolti in attività di equipe……

Siamo arrivati ai saluti finali, anche questo modulo è terminato !

La canzone che voglio proporre è “TEMPORALE” di Jovanotti

L’intelligenza è nel corpo il sapere nel cuore…. Se pensi ad un muro un muro troverai

https://www.youtube.com/watch?v=NGTRZytdf3I&pp=ygUXdGVtcG9yYWxlICBkaSBqb3Zhbm90dGk%3D

Il prossimo modulo, modulo 10, ha come tema : INTERVENTI DURANTE LA CRISI 

 

 

Susanna Brunelli

susi.brunelli@gmail.com

per informazioni sul Progetto Ex-In rivolgersi a Susannna

 

màt MODENA: SETTIMANA DELLA SALUTE MENTALE

XIII EDIZIONE: 21-28 OTTOBRE2023

MARTEDì 24 OTTOBRE

ORE 14,00-15,30

PRESENTAZIONE CORSO “EX-IN” PER UTENTI ESPERTI DELLA SALUTE MENTALE  (a cura di Idee in Circolo)

 

Lo Spazio Nuovo, Viale IV Novembre 40/B, Modena

 

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ZONA FRANCA 

è un laboratorio di inclusione sociale, in cui si sperimentano forme alternative di partecipazione, protagonismo ed espressione.

 

È ideato e prodotto dalla Cooperativa Proposta 80 

in collaborazione con l’Associazione Culturale Kosmoki 

e dagli

utenti del Servizio di Salute Mentale del Dipartimento di Salute Mentale di Cuneo.

 

Collaborano al progetto Città di Cuneo, Cooperativa Momo

MenteInPace

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Casa del Quartiere Donatello.                       

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Renzo De Stefani

LA PSICHIATRIA DEL FAREASSIEME

Valori e pratiche orientate alla “Recovery”

Erikson editore

 

La Psichiatria del fareassieme è un manuale di salute mentale molto diverso dai testi che di solito si trovano sull’argomento: non ci sono capitoli sulla psicopatologia, sui principali disturbi psichici, sui trattamenti più in voga. L’approccio del fareassieme mette al centro, nei fatti e non solo nelle parole, utenti e familiari. Medici, operatori, utenti, familiari e cittadini sono coinvolti alla pari nei percorsi di cura e nella co-progettazione e co-produzione di tutte le attività, i gruppi e le aree di lavoro del Servizio. Un approccio dove si impara a «pensare e a lavorare» assieme, valorizzando la presenza, il sapere esperienziale, le risorse di tutti.

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