inviato con whatsapp 1/11/2023 - 11:57
Il ruolo di vittima che ci si crea sovente per giustificare i propri errori, che possono essere di valutazione dettati dall'emotività del momento e che non rende ponderate le scelte da fare, risulta disfunzionale a livello dell'apprendimento circa i fenomeni esterni, gli input dati e le risposte che rimandiamo verso l'esterno.
Si proietta su un soggetto esterno a se stessi la colpa delle proprie scelte sbagliate, pensieri che con forzature consce o inconsce, rafforzano tali pensieri perché è troppo doloroso a livello mentale ammettere di essersi sbagliati, specialmente se lo stesso errore si fa di frequente.
Ma perché lo stesso errore si fa di frequente? Proprio perché manca il tassello che ti permette di cambiare, quello che potremmo chiamare, ammissione di colpa.
Solo facendo ciò e liberandosi dal ruolo di vittima che ci si crea è possibile modificare un dato comportamento al verificarsi di determinati input. L'ammissione di colpa dunque è il punto
di partenza per modificare il comportamento, cosa che non può invece avvenire se per giustificarsi si proietta su altro elemento la responsabilità delle proprie azioni.
Gabriella Abbate
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Susanna Brunelli (domenica, 05 novembre 2023 09:47)
Si Alba, Grazie ! Arrivare a comprendere lo stato di realtà di come funziona il nostro dialogo interiore è il primo passo che ti porta al vero cambiamento , solo cosi si mette in atto il senso di responsabilità che prosegue verso il continuo miglioramento di sé. Noi siamo gli artefici del nostro destino
Susanna
Susanna Brunelli (martedì, 07 novembre 2023 13:37)
In realtà ho sbagliato il nome , il mio commento è per Gabriella, l' autrice dell ' articolo