Ottanta associazioni per la salute mentale: venti punti in un appello rivolto alle istituzioni
segnalato da Gianna Donato
volontaria DiAPsi Savigliano-Saluzzo-Fossano
nella chat di whats-app della
Rete Associazioni per la Salute Mentale
della provincia di Cuneo
Articolo di Chiara Alfonzetti
4 marzo 2024
In un tempo in cui le persone si sono allontanate, ottantasette associazioni del territorio unite dal centro servizi al volontariato Vivere insieme con il Coordinamento provinciale della salute mentale hanno fatto squadra e proveranno a ricucire la maglie di una rete diventate troppo larghe. Arriva anche alla Spezia l’esperienza del “Manifesto per la comunità che si prende cura”. Tutti insieme hanno sottoscritto un appello indirizzato a Regione, Provincia, Conferenza dei sindaci della Spezia, Prefettura e Fondazione Carispezia. Ad accompagnare questa attività non ci sarà solo l’appello, composto da 20 punti, ma anche rendere le istituzioni consapevoli della necessità di impiegare risorse umane ed economiche per realizzare attività contro l’isolamento sociale. La salute mentale, spesso stigmatizzata, passerà in tutte le forme di attività e associazionismo anche grazie a venti proposte con l’intento di ricreare in una città come La Spezia un tessuto che si prende cura dei più fragili.
“Vivere insieme – ha spiegato il presidente Mauro Bornia – ha recepito dalle associazioni, che fanno parte di una rete della salute mentale, l’esigenza di approfondire il tema del disagio giovanile, al termine di periodi bui come la pandemia, in cui questo fenomeno prende una grande proporzione rispetto al passato. Un supporto anche mediatico, logistico alle associazioni che se ne occupano è da parte nostra opportuno fornirlo”.
La portavoce del Coordinamento provinciale della salute mentale Donatella Pasquali ha spiegato: “Bisogna partire dal presupposto che non c’è salute senza salute mentale, perché non si parla solo di patologie ma anche di benessere della persona. Noi vogliamo coinvolgere più persone possibile per creare un patto che possa abbracciare tutte le fragilità e le persone, alla luce di servizi carenti e che si sente sempre di più la mancanza di molti servizi. Le associazioni possono unirsi insieme attraverso un cambiamento che può essere sociale, culturale e di inclusione. Le associazioni ci sono, sono sensibili. Dobbiamo camminare uniti per recuperare quei diritti che stiamo perdendo”.
Gilda Esposito presidente dello pin off dell’Università di Firenze “Moca future designer” che ha collaborato alla stesura dei venti punti: “Ci siamo concentrati su alcuni concetti chiave: prevenzione e promozione sociale che intendono mettere insieme una serie di idee, iniziative e spazi che permettano alle persone di tornare a stare insieme, ascoltarsi e aiutarsi. In passato questo processo sembrava naturale ma con il Covid e la crescente individualizzazione abbiamo perso l’abitudine dello stare insieme. Il secondo macro punto è: lavorare insieme come associazioni, piccole e grandi, come sindacati, cooperative e rappresentanti della comunità con l’obiettivo di costruire una visione comune. Abbiamo più di ottanta firme che coinvolgono dallo sport alle cooperative sociali. Il terzo punto è il welfare culturale: non facciamo sociale, sanitario, in forma tradizionale, ma vogliamo fare cultura e arte costruendo bellezza in un territorio che la merita”.
Come detto in principio l’appello è rivolto alle istituzioni: “A loro chiederemo di intavolare una discussione per creare questi spazi che si costituiranno in iniziative di vario genere e uno spazio fisico dove trovarsi e discutere insieme. Sarà una primavera civica: andare nei quartieri, creare spazi di ascolto e far tornare le persone assieme. Speriamo di partire il prima possibile, tenendo con noi il bagaglio di ciò che sappiamo già fare: va reso visibile e accessibile a tutti”.
da Città della Spezia, il quotidiano online della Spezia e provincia
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