La salute mentale nei versi e nelle parole di giovani poeti africani. Spoken word e slam poetry in visita a Psicoradio
DA Psicoradio
23/2/2024 07:52
A menteinpace@libero.it
Puntata 890
Il tuo dolore non è un fiume; non è qui per annegarti.
È acqua santa, qui per battezzarti.
Ma se senti il tuo petto esplodere,
quelli sono i tuoi polmoni, che si tramutano in scialuppe di salvataggio.
Il titolo della poesia è Reminder (Promemoria): è stata composta da Xabiso Vili, uno dei cinque poeti africani che sono venuti a trovarci negli studi di Psicoradio, Il loro tour si chiama “Parole in Folle”, nell’ambito del progetto “One Global Voice” organizzato dell’associazione “Voci Globali”. Perché hanno scelto la poesia come forma espressiva? Cos’è lo spoken word? E la slam poetry? E com’è la situazione della salute mentale nei loro paesi d’origine, ovvero Senegal, Ghana, Costa D’Avorio e Sudafrica? A queste domande rispondono Placide Konan, Poetra Asantewa, Xabiso Vili e Zenixx e Sall N’Gaary. Sono giovani che fanno dello spoken word – una forma espressiva poetica in voga negli ultimi decenni – uno strumento per parlare anche di problemi che riguardano la salute mentale.
Placide Konan, ad esempio, racconta che “in Costa d’Avorio, è solo da poco che il disagio psichico viene considerato una malattia che deve essere curata, perché è sempre stato messo in relazione a stregoneria, malefici e così via.”
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